Compagnie di navigazione e primi cittadini della Costiera Amalfitana temono ancora il depotenziamento delle vie del mare in seguito all’incontro svoltosi in Prefettura questa mattina. A convocare la riunione il presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi Fortunato Della Monica per discutere del regolamento sugli accosti approvato nello scorso dicembre dalla Capitaneria di Porto, che punta a tutelare la sicurezza in mare. Dimensioni massime delle imbarcazioni e tempi tra uno sbarco e l’altro i punti su cui vi sono maggiori perplessità.

Non resta, dunque, che sperare nella prossima riunione, che sarà convocata tra 15 giorni per giungere ad una soluzione condivisa.

L’incontro ha visto una nutrita partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali: presenti, oltre al Comandante della Capitaneria di Porto Attilio Maria Daconto, erano, tra gli altri, i sindaci dei comuni della fascia costiera della Divina in possesso di approdi. Hanno preso parte all’incontro, oltre al Prefetto Francesco Esposito ed al consigliere delegato ai Trasporti della Regione Campania Luca Cascone, il primo cittadino di Cetara Della Monica, nel ruolo di coordinamento della Conferenza, anche i suoi colleghi di Vietri Sul Mare Giovanni De Simone, di Maiori Antonio Capone, di Minori Andrea Reale, di Amalfi Daniele Milano, di Atrani Luciano De Rosa Laderchi, di Praiano Anna Maria Caso. Da Positano erano presenti, invece, sia il primo cittadino Giuseppe Guida che l’assessore ai lavori pubblici e primo cittadino Michele De Lucia.

Un primo nodo, generale, è quello relativo al numero di corse complessivo: con il nuovo regolamento, infatti, hanno evidenziato i sindaci, si rischia una riduzione degli accosti da parte delle imbarcazioni di linea. Cinque minuti tra un accosto e l’altro, come previsti dalla nuova normativa, potrebbero essere troppi a fronte della crescita dei flussi dei traghetti.

Sul tavolo, dunque, si sono contrapposte, da un lato le ragioni dei primi cittadini, che puntano sulle vie del mare come strumento imprescindibile per ridurre il traffico anche in vista dell’entrata in vigore della Ztl territoriale, dall’altro quelle della Capitaneria, che vuole tutelare gli approdi in condizioni di piena sicurezza negli affollati porti della Divina.

Ma al centro della riunione anche le restrizioni presenti nel nuovo regolamento degli approdi che impattano in particolare su Cetara e, soprattutto, Maiori.

Secondo il testo normativo in vigore, infatti, nello specifico, a Cetara i traghetti possono accostare lateralmente alla banchina del Molo di Sovraflutto per una lunghezza massima di 16 metri, 27 se in andana ovvero di punta durante i lavori alla banchina, durante i quali andrà individuato un nuovo punto di approdo.

A Maiori, invece, l’approdo secondo il regolamento che ha sostituito quello precedentemente vigente, è consentito lateralmente alla banchina per imbarcazioni della lunghezza di 18 metri e, limitatamente alla fascia oraria 7-22, dunque non in notturna, nel tratto di molo compreso tra i metri 95 e 117, per una lunghezza massima di 23 metri.

Limiti, questi, troppo invalidanti per consentire alle compagnie di navigazione la piena operatività in vista della prossima stagione ormai alle porte. Il rischio è che non si possano utilizzare imbarcazioni per Cetara e Maiori di lunghezza di 32 metri: oggi sono impiegate imbarcazioni da 23 metri, ma nel periodo estivo l’incremento dei flussi turistici impone l’utilizzo di imbarcazioni di dimensioni ben maggiori.

La preoccupazione più grande delle compagnie di navigazione e dei sindaci è sostanzialmente una: la riduzione delle dimensioni autorizzate per l’accosto implica un calo più che proporzionale della capacità di passeggeri trasportabili per ogni corsa: da 350 a circa 150.

Un paradosso, questo, vista la crescita delle vie del mare. Esigenza, questa, ribadita dal sindaco della città Antonio Capone nel corso dell’incontro, così come dal primo cittadino di Minori Reale, che ha chiesto il mantenimento delle corse garantite durante la stagione precedente per consentire a turisti e visitatori di fruire delle vie del mare e decongestionare, così, il traffico lungo l’Amalfitana.

Questione, quest’ultima, aperta dal sindaco di Cetara Della Monica che aveva chiesto la convocazione dell’incontro evidenziando con forza la posizione dei sindaci in favore del potenziamento delle vie del mare.

Perplessità sono state anche espresse dal consigliere regionale delegato alla mobilità Luca Cascone, che avrebbe auspicato, nella fase a monte, di messa a punto del regolamento, un maggiore coinvolgimento di Palazzo Santa Lucia nella redazione del testo normativo. Che, però, è ormai in vigore, con tutte le conseguenze del caso.

Non resta, dunque, che attendere gli ulteriori sviluppi della vicenda: come evidenziato dal primo cittadino di Positano Giuseppe Guida a margine della riunione, infatti, occorrerà garantire, al contempo, sia una risposta alle esigenze di sicurezza ravvisate dalla Capitaneria che quelle del territorio.

Guida ha ravvisato la necessità di coinvolgere maggiormente i sindaci nelle decisioni relative agli accosti e, in generale, all’organizzazione delle vie del mare in vista della prossima stagione turistica.

Pur condividendo l’utilità delle vie del mare quale strumento fondamentale, di deflazione dei flussi turistici terrestri, e pur condividendo le esigenze spesso contrapposte di altre realtà costiere, ritengo necessario che ci sia un coinvolgimento dei sindaci nelle decisioni della regione sulla definizione del piano accosti – ha commentato Guida – Non basta garantire la sicurezza in mare nelle operazioni di imbarco e sbarco come evidenziate dalla Capitaneria di Porto competente in materia, ma occorre valutare anche le conseguenze che tali sbarchi hanno sui territori dei singoli comuni in termini di sovraffollamento sostenibilità e vivibilità. I sindaci devono essere coinvolti nella definizione del piano accosti”.

Non serve soltanto tutelare la sicurezza in mare, dunque, ma anche considerare le esigenze di località che ricevono flussi notevoli in ingresso durante la stagione turistica.

Non è pensabile che i nostri territori debbano subire passivamente scelte di tale rilevanza senza poter incidere sulle decisioni assunte – ha proseguito il primo cittadino di PositanoOccorre definire un piano accosti che sia compatibile non solo con le esigenze di sicurezza in mare giustamente sollevate dalla Capitaneria di Porto, ma anche con le capacità di accoglienza delle infrastrutture portuali esistenti, e soprattutto devono essere valutate correttamente anche le ricadute in termini di sostenibilità e vivibilità che tali sbarchi comportano”.

Rappresentiamo eccellenze turistiche e in quanto tali siamo chiamati a garantire la migliore accoglienza possibile ai nostri ospiti onde evitare che il loro viaggio si trasformi in una esperienza da dimenticare – ha concluso GuidaVogliamo essere determinati nella definizione di tali dinamiche cosa che ad oggi non accade. In conclusione, come già espresso ai margini della riunione odierna, auspico che venga indetto un tavolo di confronto con la Regione Campania, al fine di poter definire un piano accosti per Positano che tenga conto degli interessi di tutti, ma soprattutto della nostra città”.