Rinviato l’incontro in Prefettura previsto in programma per domani per dirimere la questione tassa d’imbarco da Salerno e fare il punto sulle disposizioni del nuovo regolamento accosti. La riunione sarà, comunque, riconvocata nei prossimi giorni.

All’importante tavolo, alla presenza del Prefetto Francesco Esposito, sono stati invitati a prendere parte, oltre alla delegazione della Tra.Vel.Mar, che ne aveva richiesto la convocazione, anche i sindaci della Conferenza, il primo cittadino di Salerno ed il consigliere regionale delegato ai Trasporti Luca Cascone.

La tassa d’imbarco da Salerno, in vigore dal 1 Aprile scorso, genera, infatti, non poche ripercussioni sull’utenza della Costiera Amalfitana, principale destinazione dei mezzi di linea in partenza dalla città d’Arechi. Chi si imbarca dal capoluogo, versa, infatti, ad oggi, 1,50 euro in più per ogni tratta rispetto al costo del biglietto a titolo di addizionale comunale.

Tributo, questo, approvato dal consiglio comunale dello scorso 26 Marzo in ottemperanza al Patto Salva Città cui Salerno aderisce.

Ma la controversa tassa era entrata in vigore già a partire dal 1 Aprile scorso: altro nodo da sciogliere sarà, infatti, quello relativo al versamento del tributo non riscosso dalle compagnie nei primi tre giorni del mese in corso, prima della ricezione della comunicazione ufficiale da parte dell’Autorità Portuale con cui si invitavano gli armatori a procedere in tal senso.

Gli operatori hanno, infatti, proceduto agli adeguamenti tariffari, e alla comunicazione ai gruppi che avevano già provveduto ad effettuare prenotazioni dell’istituzione della tassa e della conseguente maggiorazione dei titoli di viaggio.

Nel corso dell’incontro sarà affrontato anche un altro tema che preoccupa – non poco – le compagnie di navigazione: le disposizioni del nuovo regolamento accosti della Capitaneria di Porto che definiscono limiti dimensionali più stringenti alle imbarcazioni che attraccano nei porti di Maiori e Cetara, oltre a fissare tempi minimi di 5 minuti tra un accosto e l’altro.

Entrambi questi aspetti, secondo quanto sostenuto dagli armatori, che hanno proposto ricorso per l’annullamento parziale del regolamento, rischiano di condurre ad un depotenziamento o, addirittura, nel caso in cui non siano apportate variazioni significative (e risolutive) alla sospensione dei collegamenti attraverso le vie del mare.