È battaglia legale tra le compagnie di navigazione e la Capitaneria di Porto di Salerno sul regolamento accosti.

A depositare ieri presso il Tar di Salerno i ricorsi per l’annullamento parziale dell’ordinanza 9 del 24 Gennaio scorso “nella parte in cui ha prescritto limiti di lunghezza per le unità navali da traffico passeggeri per gli accosti in banchina nei Porti di Cetara ed Amalfi introducendo un intervallo temporale minimo di 5 minuti tra gli accosti (partenza – arrivo) per tutti gli scali portuali, ndr” e degli atti ad essa presupposti e conseguenti, in quattro istanze differenti, le compagnie Tra.Vel.Mar; Alicost; Alilauro, Cooperativa Marina della Lobra, Positano Jet , Uragano srl ed il Gruppo Battellieri Costa d’Amalfi; le Cooperative Sant’Antonio e Sant’Andrea e la Navigazione Libera del Golfo.

Due, nel merito, le questioni affrontate. La prima è quella che concerne le limitazioni dimensionali alle imbarcazioni di linea imposte negli scali di Cetara e Maiori; la seconda, non meno importante, attiene ai tempi minimi previsti tra un accosto e l’altro, fissati in almeno cinque minuti.

Nello specifico, Tra.Vel.Mar. e Alicost, che effettuano collegamenti di linea che transitano per i porti di Cetara e Maiori, si sono contrapposte sia ai limiti dimensionali che ai tempi minimi di accosto; le restanti realtà operanti nella navigazione di linea, che effettuano trasporto passeggeri in scali differenti della Costa d’Amalfi, hanno incentrato la loro opposizione relativamente alla seconda questione oggetto del contenzioso.

Le società ricorrenti saranno rappresentate dal team di avvocati salernitani Lorenzo Lentini, Ugo Santucci e Giovanni Torre.

Quanto ai limiti dimensionali alle imbarcazioni di linea prescritti per gli accosti nei porti di Cetara e Maiori (rispettivamente 27 e 23 metri), le compagnie Alicost e Tra.Vel.Mar. hanno richiesto l’annullamento parziale dell’ordinanza indicando, tra i motivi, la violazione di legge, l’eccesso di potere, la violazione dei principi di concorrenza, trasparenza e non discriminazione.

Il Regolamento impugnato, infatti, avrebbe disposto una cancellazione “surrettizia” di accosti già autorizzati fino al 31 dicembre dell’anno in corso. E, secondo le ricorrenti, contrasterebbe con i pareri favorevoli di sicurezza degli accosti negli scali portuali di Cetara e Maiori resi nell’ambito del Quadro Orario degli Accosti Regionale disciplinato lo scorso anno.

Non sarebbero state rese note, inoltre, motivazioni congrue che giustificherebbero il superamento del precedente parere, radicalmente opposto, evidenziando “contraddittorietà e difetto di motivazione“.

Le ragioni di sicurezza, in altri termini, non sarebbero idonee a sorreggere l’impianto del nuovo regolamento approvato dalla Capitaneria di Porto: “L’incremento del traffico marittimo, nel corso della stagione estiva, è elemento fisiologico e non patologico che non può legittimare l’irrigidimento di norme tecniche che incidono su titoli abilitativi, validi ed efficaci, risolvendosi in un sostanziale divieto di circolazione marittima“.

La sicurezza in mare, inoltre, sarebbe garantita dalle compagnie di navigazione operanti da oltre un decennio lungo le tratte che includono fermate negli scali soggetti alle limitazioni imposte dal nuovo regolamento.

Le altre società di navigazione ricorrenti, invece, hanno richiesto, nei propri ricorsi,  l’annullamento parziale dell’ordinanza.

Nel mirino i tempi minimi compresi tra un accosto e l’altro. Sarebbe stato applicato, infatti, in modo generalizzato, senza valutare le peculiarità dei singoli scali: “La scelta di 5 minuti è apodittica, sganciata da una concreta ed oggettiva istruttoria, su specifici elementi di sicurezza del traffico, che giustifichino tale intervallo temporale“.

Altro elemento, non meno importante, contestato da tutte le società ricorrenti, riguarda il ruolo di integrazione dei servizi minimi regionali: le nuove limitazioni, infatti, andrebbero ad impattare fortemente sull’offerta di trasporto pubblico via mare.

Dei limiti alle dimensioni delle imbarcazioni presenti nel regolamento accosti si è discusso nel recente incontro del Comitato per la sicurezza pubblica tenutosi mercoledì scorso presso la Prefettura di Salerno: nello specifico, mentre a Cetara si punta a spostare l’accosto nel Molo di Sottoflutto da quello di Sovraflutto, a Maiori, invece, è allo studio l’ipotesi di effettuare opere per consentire, in sicurezza, l’approdo di imbarcazioni di dimensioni maggiori rispetto a quelle prescritte, garantendo, così, la continuità del servizio.