La 67esima edizione della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare che si è svolta ieri a Pisa ha visto trionfare il galeone di Genova, seguito da quello di Venezia. Il cavallo alato di Amalfi si è invece aggiudicato il terzo posto mentre ultimi sono stati proprio i padroni di casa.
L’equipaggio di Amalfi, guidato dal timoniere Vincenzo di Palma e allenato da Antonio La Padula ha difeso strenuamente i colori azzurri giungendo però terzo al traguardo dopo un testa a testa finale con Pisa, che ha tagliato per ultima il traguardo.
A Luigi Lucibello (capovoga), Luca Parlato, Aniello Sabbatino, Giovanni Ruocco, Andrea Maestrale, Mario Paonessa, Alberto Bellogrado e Luigi Proto (riserve Antonio Zaffiro e Gabriele Amato) va il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Daniele Milano, e dell’intera Città per aver dato il massimo nella competizione svoltasi questo pomeriggio sull’Arno.
«A bordo abbiamo percepito una grande sofferenza – ha rivelato a fine gara il capovoga di Amalfi, Luigi Lucibello – Tante sono state le difficoltà per la preparazione atletica: essendo Amalfi una località turistica, molti di noi lavorano ed hanno avuto problemi ad allenarsi. Risultati come quello di oggi però aiutano a crescere. Venivamo dalla grande vittoria del 5 giugno frutto di una grande preparazione atletica e del sostegno di un grande popolo. Alcuni dei fattori che ci hanno portato alla vittoria. Il tifo di casa ha una marcia in più, gli amalfitani hanno una marcia in più».
«Nel corso della riunione del Comitato generale abbiamo ribadito la volontà di lavorare sul tema delle Repubbliche Marinare durante tutto il corso dell’anno – spiega poi il sindaco di Amalfi, Daniele Milano – È una volontà precisa dei rappresentanti delle quattro città e credo che entro la fine dell’anno stipuleremo un protocollo d’intesa approvato dalle giunte municipali dei 4 comuni con cui rafforzare il legame e far sì che che si parli di Repubbliche Marinare durante tutto il corso dell’anno. La regata dovrà essere in soma il momento d’apice conclusivo di un percorso che ci vede affratellati durante tutto il corso dell’anno»