Positano. Dopo anni di oblio, è tornato alla luce l’orologio che si trovava sulla torre campanaria di Positano.
Recuperato dai locali dell’oratorio della chiesa madre, dove stanziava da oltre mezzo secolo, è oggi stato sistemato presso l’ufficio del turismo “L. Vespoli”: il grande quadrante circolare a numeri romani è stato adattato come base di un tavolo da esposizione, con un vetro protettivo che ne preserverà la struttura.
Una parte della storia che appartiene all’identità più profonda della città verticale torna a nuova vita e porta con sé ricordi legati al nostro passato che non vogliamo dimenticare.
Questo orologio è stato infatti al centro di racconti antichi e novelle favoleggianti, dipinto da diverse prospettive, quasi un punto di riferimento per Positano.
Nelle fotografie d’epoca, nei racconti e nei dipinti dei tanti artisti passati per Positano si possono ravvedere testimonianze della presenza dell’orologio posto nella parte alta del campanile, fino al 1963, anno in cui la Soprintendenza lo fece rimuovere, dopo l’ultimo restauro della torre; in particolare in alcuni di essi si nota sia l’orologio, sia il diverso colore della torre, passata dal rosa pesca al giallo ed infine al grigio.
In un passaggio del libro “Positano. Storie di una città sul mare”, di Stefan Andres, si fa menzione proprio dell’orologio posto al vertice della torre campanaria, ormai non funzionante e che pertanto indicava sempre la medesima ora, facendo così di Positano un luogo senza tempo: “la lancetta dell’orologio del campanile indicava permanentemente, entro il suo cerchio dorato, il medesimo eterno istante”, lo stesso scrittore ne fece anche una bella illustrazione.
Un ruolo fondamentale nel recupero è stato del Parroco Don Danilo Mansi e di tutte le maestranze che hanno reso possibile recuperare un piccolo pezzo di storia del nostro paese, restituito alla collettività.