La squadra di calcio del Real Sambuco di Ravello è bloccata sull’isola di Capri. Una situazione davvero surreale che ha per protagonisti i ragazzi della squadra ed anche il maltempo che in queste ore imperversa sulla nostra regione.

Probabilmente sarebbe stato il caso di giocare in mattinata, viste le previsioni o rinviare di nuovo il match.  Il non plus ultra è accaduto alle 17.40 ora di partenza della nave che doveva riportare la squadra a Napoli.

Pochi minuti prima della partenza la bella notizia: “la nave non parte per il vento che renderebbe pericoloso l’attracco a Napoli”. Causa di forza maggiore, se non fosse per le notizie che arrivavano da Napoli: navi da Ischia per il capoluogo regolari.

E così 16 ragazzi, alcuni dei quali minorenni, sono stati lasciati nell’incertezza di tornare o meno a casa per ore. Insieme alla squadra, ad essere rimasti bloccati sull’isola dei Faraglioni anche turisti che hanno perso coincidenze, pendolari che dovevano tornare sulla terraferma. Tutte persone che hanno dovuto arrangiarsi alla men peggio.

Ad aiutare la squadra del Real Sambuco a trascorrere la notte sull’isola i poliziotti e le forze dell’ordine, oltre che la Capitaneria di Porto.

Le cose fino ad ora non sono cambiate: anche questa mattina la brutta sorpresa: dopo interlocuzioni telefoniche delle 5 (cinque di mattina), delle 5.30 e delle 5.50 nelle quali la squadra veniva informata che il traghetto Caremar delle 6.40 era cancellato, alle 6.30 con una nuova telefonata venivamo avvertiti che: “la nave sarebbe partita poco dopo”.

I 16 componenti della squadra più l’arbitro della partita, Mauro Cozzolino, che ha vissuto la stessa odissea, si sono precipitati da Anacapri, dove avevamo trovato alloggio, al porto, arrivando alle 7.05. E qui la sorpresa, la nave era già al largo!!!

Al momento la squadra è ancora sul porto sperando che la prossima nave prevista alle 11, parta. Intanto tra la squadra e la dirigenza regna il malcontento per la terribile odissea che stanno vivendo. Tra i capresi venuti a conoscenza della vicenda regna invece la rassegnazione. “Noi siamo abituati. D’inverno è sempre così” – chiosano.

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