Padre Francesco Capobianco introduce alla comunità di Ravello le nuove clarisse del Monastero di Santa Chiara. Questa mattina, in occasione della messa domenicale, le suore hanno fatto la conoscenza del Padre presso il convento di San Francesco.

Resteranno con noi in eterno“. Con queste parole, questa mattina, padre Francesco Capobianco ha dato il suo personale benvenuto nella comunità di Ravello alle tre nuove clarisse del monastero. Si tratta della Madre Superiora suor Damiana, suor Maria e suor Rosa. I presenti hanno potuto stringere la mano alle donne, constatandone la disponibilità al dialogo e la fede religiosa. Le parole sono state pronunciate in occasione della Santa Messa delle ore 8 e 30 a Ravello.

Parole forti quelle del padre del convento di San Francesco. Il quale, in tal senso, ha voluto rassicurare la comunità sulla presenza delle clarisse a Ravello e sul fatto che il Monastero, con oltre 7 secoli di vita religiosa, non cesserà la propria attività di fede.

È l’ennesimo atto di rassicurazione, dopo che nei giorni scorsi all’allontanamento di due delle tre suore che da anni gestivano l’attività monastica aveva creato dissapori e malumori in Costiera Amalfitana.

Le due clarisse, Massimiliana Panza e Angela Maria Punnacka sono, infatti, destinatarie – insieme alla loro consorella 97enne Maria Cristina Fiore – di un provvedimento di soppressione, scaturito dal loro atto di disobbedienza nei confronti della Chiesa e dell’Ordine delle Clarisse.

Nella mattinata di mercoledì, il commissario straordinario del monastero, padre Giorgio Silvestri (già economo dell’ordine del Frati conventuali di Assisi) insieme a suor Damiana Ardesi, presidente delle Clarisse Urbaniste d’Italia, avevano bussato alle porte del monastero per introdurre due nuove sorelle, in sostituzione delle ribelli, destinatarie di provvedimento di trasferimento già dal giugno dello scorso anno.

Nell’antico convento si è insediata così una nuova comunità, con tre suore che si sono aggiunte all’inferma e anziana consorella: suor Massimiliana e suor Angela hanno, invece, lasciato definitivamente il monastero, mentre Maria Cristina Fiore, 97enne ed inferma, anch’essa tra le “ribelli”, è rimasta all’interno del complesso religioso.