Il Monastero di Santa Chiara a Ravello non verrà soppresso. Delle tre suore attualmente residenti nella struttura due saranno ricollocate e al loro posto arriveranno altrettante clarisse. Un’altra, invece, si prenderà cura della 97enne Maria Cristina Fiore, a Ravello ininterrottamente dal 1955.

Si erano barricate all’intero del monastero le tre suore di Ravello che rifiutano il trasferimento. Le clarisse temono la sospensione delle attività religiose.

Questa mattina il commissario straordinario del monastero ha bussato alle porte del monastero per comunicare l’ingresso in sede di nuove suore. Attualmente a Ravello operano suor Maria Cristina Fiore di 97 anni che con le altre due consorelle, l’indiana Angela Maria Punnacka e la nolana Massimiliana Panza sono destinatarie di provvedimento di trasferimento già dallo scorso mese di giugno.

Questa mattina il portone è rimasto chiuso. La delegazione ha chiesto un colloquio con le clarisse per chiarire la situazione. Il commissario porta con sé un provvedimento degli organi superiori destinato proprio a Suor Massimiliana e a Suor Angela, mentre ad assistere l’inferma suor Maria Cristina sarebbe pronta una suora con mansioni di infermiera.

LA VICENDA – Il Dicastero di Roma, nel giugno scorso, ha decretato il ricollocamento delle tre suore. Due anni fa è stato nominato un commissario pontificio con l’incarico di censire tutto il patrimonio immobiliare dell’istituzione religiosa.

Tra le consorelle rimaste vi è suor Maria Cristina Fiore, 97 anni, a Ravello ininterrottamente dal 1955. Inferma, di lei si prendono amorevolmente cura suor Angela Maria Punnackal, di nazionalità indiana, e suor Massimiliana Panza, nolana di 46 anni.

Il valore stimato di tutto il patrimonio si aggirerebbe tra i 50 e i 60 milioni di euro. Le monache superstiti non vogliono abbandonare il monastero sia per scongiurare che i beni vengano assorbiti di diritto dalla federazione, sia perché non è mai stata fornita una chiara motivazione. Assistite da un legale di fiducia, quindi, le monache hanno deciso – prima del commissariamento – di donare tutta la proprietà a papa Francesco, che accettava. L’ultimo pezzo del puzzle questa mattina, con tre nuove clarisse pronte a entrare nella struttura religiosa.

IL MONASTERO – Si tratta senza ombra di dubbio di una delle più antiche fondazioni francescane femminili. Nel corso dei secoli tante sventure si sono abbattute sulla perla della Costiera Amalfitana. Ciononostante, le suore hanno sempre continuato a sostenere gli abitanti di Ravello, non solo con la vicinanza spirituale ma anche con grande impegno nelle attività quotidiane.

Le Clarisse hanno affrontato le terribili carestie e pestilenze del XIV e XVII secolo, hanno resistito alle due guerre mondiali. Tra febbraio e luglio del 1944 si recarono presso il Monastero di Santa Chiara il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena, insieme al Principe Umberto. Sostennero la comunità monastica nelle attività educativa e lavorativa, con la ricostituzione dell’asilo infantile.

Il monastero custodisce inoltre tesori di grandissimo valore come una tela che ripropone la Madonna Assunta con San Francesco e Santa Chiara posta sull’altare maggiore. Nel catino della navata sinistra un affresco del 1297 mostra Cristo Benedicente, al di sotto del quale in una teca è conservata una statua del Cristo morto.

Change privacy settings
×