Indetta una procedura di gara per far partire i lavori di restauro architettonico alla villa Episcopio di Ravello. Quadro economico complessivo pari a 7 milioni e mezzo di euro. I dettagli.

È l’antica dimora dei vescovi di Ravello. Parliamo di villa Episcopio, sito Unesco edificato nell’Undicesimo secolo. Il complesso architettonico, costituito da più piani, con atrio e ambienti a volta, secondo i canoni della domus medievale ravellese, si trova nel rione Toro, il nucleo più antico della città.

Nel corso del Seicento mons. Giuseppe Saggese intraprese il restauro del complesso vescovile, ormai fatiscente, che in quegli anni accolse il seminario diocesano.

Interventi radicali si resero necessari anche nella seconda metà del secolo successivo: il vescovo Biagio Chiarelli ampliò il complesso monumentale, ormai inabitabile e a rischio di crollo, con nuovi ambienti e lo arricchì con affreschi e colonne.

Nella seconda metà dell’Ottocento Francis Nevile Reid, botanico scozzese ed appassionato cultore d’arte, acquisì Villa Episcopio, provvedendone successivamente ai lavori di restauro. Il fascino dell’antico complesso e la felice ubicazione indussero Pasquale Palumbo, dipendente del Reid, e sua moglie, la bernese Elizabeth Von Wartburg, a trasformare l’antico Episcopio nella prima pensione di Ravello. Parliamo della “Pensione Palumbo”, destinata ad accogliere eminenti personalità dell’arte, della cultura e della politica.

Dal febbraio al giugno 1944 Villa Episcopio fu temporanea dimora di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, ospiti del Duca Riccardo di Sangro che aveva acquisito la dimora nel 1926.

unesco

Nel salone del palazzo il 22 aprile di quell’anno i Ministri del Primo Governo di Unità Nazionale, costituito dai rappresentanti dei partiti antifascisti, prestarono giuramento davanti al sovrano. Il 5 giugno Vittorio Emanuele III affidava la luogotenenza del regno al figlio Umberto nella straordinaria cornice di quei luoghi prediletti da Wagner. Una pagina importante nella storia d’Italia era stata scritta.

Adesso è previsto un nuovo restauro di natura architettonica per ridare nuovo slancio al sito. A bandire l’avviso la Regione Campania, che lo scorso 15 maggio ha aperto la procedura di gara per l’affidamento dei lavori. Il criterio resta quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’esecuzione dei lavori di Completamento del Restauro conservativo con ristrutturazione architettonica.

Lo scorso 18 aprile la Direzione Generale per le Risorse Strumentali, ha approvato il progetto esecutivo, da affidare mediante
una procedura di gara aperta per l’importo complessivo da quadro economico pari a 7 milioni e mezzo di euro.

L’intervento trova copertura finanziaria nel Bilancio Previsionale 2023-2025 così ripartiti:

-esercizio finanziario 2023 € 2.050.000,00

-esercizio finanziario 2024 € 3.450.000,00

-esercizio finanziario 2025 € 1.869.699,91

Le domande potranno essere avanzate entro il 26 giugno del corrente anno.