Prenderà il via l’otto luglio la 70esima edizione del Festival di Ravello. Tra piacevoli conferme – quella del jazz, con l’esibizione della Salerno Jazz Orchestra sul Belvedere di Villa Rufolo – e prestigiose novità – prendere nota di Gibboni, prodotto del conservatorio Martucci di Salerno e vincitore del premio Paganini a soli 20 anni – la kermesse si accende di energia nuova. Il 26 luglio tornerà, a due anni dall’ultima volta, il maestro Riccardo Muti con al seguito l’orchestra giovanile Luigi Cherubini. Closing sabato 3 settembre con l’orchestra Sinfonica della Radio di Berlino diretta da Vladimir Jurowski.
Un cartellone di livello planetario. Il Festival è entrato nel circuito d’interesse dei più grandi direttori d’orchestra viventi. Una tradizione che affonda le proprie radici nel lontano 1953. La prima giornata sarà un omaggio alla tradizione: come settant’anni fa si esibirà, infatti, l’orchestra del teatro San Carlo di Napoli – diretta da Juraj Valčuha – che eseguirà un programma tutto wagneriano.
Presentato questa mattina, presso la sala De Sanctis di palazzo Santa Lucia a Napoli, il programma completo. Una kermesse seguita in ogni parte del mondo, scandita dal romantici ritmi circadiani delle albe e dei tramonti che accompagnano le sonorità più ricercate.
Quest’anno trascorrono i primi vent’anni della Fondazione Ravello. L’ente nacque con l’ambizione di rafforzare il binomio tra la musica e il territorio. A seguito del disimpegno di alcuni investitori privati, la Regione Campania ha investito risorse pubbliche pari a 1,5 milioni di euro, per consentire le normali attività. Così il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier: “Questo è il Festival della rinascita. La musica è vita per il nostro territorio. Il turismo – aggiunge il Sindaco – è tornato ai livelli pre-pandemia e il nostro Comune è tornato ad essere meta mondiale per la celebrazione dei matrimoni. Le cerimonie precedentemente cancellate sono state riprogrammate“.

Fanno eco le parole del presidente di Regione Vincenzo De Luca: “Settant’anni sono un periodo enorme che testimoniano la vitalità di questo evento e della sua necessità nel territorio nel quale si svolge. Oggi che si è tornati alla vita piena, riprende a la kermesse, volano dell’economia turistica della nostra Provincia“.
Il Presidente della Regione Campania commenta, inoltre, il cartellone. “C’è la piacevole incursione del jazz, genere particolarmente seguito. Prendiamo, inoltre, nota di Giuseppe Gibboni, giovane artista del salernitano prodotto del conservatorio che si sta affermando come Violino di caratura mondiale. La musica – prosegue De Luca – sia uno dei canali essenziali di incontro tra i popoli, di scambio culturale. Sappiamo che stiamo vivendo un momento difficile, le vicende segnano le nostre vite. Considero inaccettabile – chiosa – l’uso strumentale della culturale musicale fatto da certa politica“.
Così il direttore artistico Alessio Vlad: “Quello di Ravello è un Festival unico in Italia, rappresenta un modo per vivere l’ambiente in modo attivo. Chi viene trova una specificità, viene a guadagnarsi la bellezza“.
