Musica d’autore, nuove produzioni, grande spazio al jazz, confronti tra musicisti di diverse generazioni, valorizzazione di uno scenario unico al mondo, il tutto nel segno di Wagner: queste le linee guida principali della 71ma edizione del Ravello Festival, presentata questa mattina a Napoli, nella Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania.

L’obiettivo della manifestazione, punta di diamante della stagione turistica nella città della Musica e, più in generale, in Costiera Amalfitana, è quello di raccordare la gloriosa tradizione musicale ravellese, iniziata con Wagner, con le nuove migliori eccellenze della musica, attraverso lo sviluppo di aree tematiche specifiche ma anche, e soprattutto, l’estensione degli appuntamenti a buona parte dell’arco dell’anno.

Elementi, questi ultimi, ricordati dal presidente di Fondazione Ravello, Diomede Falconio, che ha introdotto la conferenza stampa.

Sarà un festival, in altri termini, “glocal”, capace di unire le nuove tendenze della globalizzazione con le tradizioni locali, come evidenziato, oltre che dal numero uno della Fondazione, anche da tutti i rappresentanti istituzionali partecipanti alla conferenza.

Quest’anno una proposta attrattiva, per un turismo sostenibile e consapevole del territorio. La fondazione Ravello sarà propositiva di un’offerta culturale che possa qualificare il turismo e consentire di essere un volano di crescita turistica dell’intera Costiera Amalfitana“, ha commentato il primo cittadino di Ravello Paolo Vuilleumieur.

In rappresentanza del presidente della Provincia Franco Alfieri il delegato alla cultura Francesco Morra, primo cittadino di Pellezzano, che ha aggiunto: “Il festival è uno dei più importanti nel panorama nazionale ed internazionale, è un programma ricco di attività artistiche ma anche scientifiche, e coinvolgono tutta la Provincia di Salerno. Complimenti alla Regione Campania ed al presidente De Luca, che continua ad investire sulla cultura affinchè si possa valorizzare il territorio e favorire il turismo nella nostra provincia“.

Il Direttore Artistico Alessio Vlad ha presentato, sinteticamente, gli appuntamenti previsti nel cartellone: “Il programma del festival fa sua una linea ben precisa d’indirizzo che ho mantenuto in questi anni, d’accordo con il consiglio d’amministrazione e con quello d’indirizzo, che vogliono avere nella programmazione musicale la caratteristica principale. A Ravello si celebra un connubio unico tra musica e paesaggio: la visita di Wagner a Ravello fu lo spunto per celebrare quel Grand Tour che dal 1700 ha portato nel nostro paese le più grandi intelligenze della cultura comunitaria, quasi sempre all’insegna del mito come fu tutta la produzione di Wagner. Ma Ravello si espande in modo più strutturato rispetto ai generi musicali, cercando di confermare la sua vocazione wagneriana“.

Tante saranno le nuove produzioni ad hoc per il festival, a cominciare dalle dieci tappe che consentiranno di assistere ad una pressochè integrale maratona, di tre concerti al giorno, a Villa Rufolo, in cui otto pianisti italiani di generazioni diverse che affronteranno l’opera di Chopin, ma anche la celebrazione della scuola napoletana del 1700, anche in questo caso una produzione commissionata dal Festival, nonchè una sezione strutturale dedicata al jazz.

Per la prima volta sarà eseguita in forma integrale e concertistica una delle opere di Wagner: a breve sarà reso noto il calendario dettagliato della kermesse.

Nello scrigno della Fondazione dovevamo inserire un messsaggio culturale che andasse verso il futuro, per quest’anno, grazie al Presidente De Luca, ripartendo da Wagner, oltre alla tradizione cerchiamo di indirizzarci verso un valore di contemporaneità, articolato in specifiche aree tematiche come, ad esempio, quella del jazz. Tutto questo ci porta ad un connubio di arte, di quel palco sospeso su Villa Rufolo che rappresenta una delle più grandi unicità presenti al mondo. Dopo l’epoca Covid e l’ingresso in una fase ancora peggiore da Ravello giunge al mondo un messaggio di pace e di amicizia“, ha aggiunto Lorenzo Lentini, presidente del Consiglio d’Indirizzo di Fondazione Ravello.

Ha portato i suoi saluti istituzionali anche il direttore generale di Fondazione Ravello Maurizio Pietrantonio. Presenti, tra gli altri, Monica Giannattasio, consigliere d’amministrazione e Stefano Giuliano, consigliere d’indirizzo dell’ente.

Programma Ravello Festival