L’amministrazione comunale di Ravello ha approvato all’unanimità, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale.

Un provvedimento che chiude un lungo percorso avviato nel 2008 e che ha visto un decisivo impulso nel quinquennio 2011/2016. Risale infatti al 2016, con l’amministrazione Insieme per Ravello, l’approvazione della proposta preliminare del piano.

Il 2020, con l’amministrazione Rinascita ravellese segna l’adozione dello strumento urbanistico e, il 23 febbraio scorso, con l’attuale compagine amministrativa guidata dal sindaco Paolo Vuilleumier, la fine dell’iter, con il conseguimento di questo importante risultato per l’intera comunità, che detta regole precise in un settore vitale, che tiene insieme valorizzazione e tutela dell’ambiente, sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini.

Le dichiarazioni

“Non possiamo che essere felici per il traguardo raggiunto che ha visto il consiglio totalmente favorevole avendo il progetto ricevuto il contributo di due amministrazioni che si sono succedute e che – in considerazione del voto unanime sugli altri punti esaminati – possa segnare un nuovo corso, che veda solo l’interesse della collettività amministrata al centro del dibattito consiliare – ha dichiarato il sindaco Vuilleumier – l’amministrazione Insieme per Ravello proporrà in tempi brevi una variante, per dotare Ravello anche di un polo scolastico e di strutture sociali e ricreative, sanando il mancato inserimento nel piano adottato. Il tutto, ovviamente, nel rispetto dei vincoli sovracomunali”.

Sono intervenuti per illustrare il lavoro svolto l’Arch. Rosa Zeccato, responsabile dell’Ufficio di Piano, che ha illustrato il lungo e complesso iter e l’Arch. Giovanni Infante, esperto in pianificazione urbanistica e territoriale, che ha spiegato nel dettaglio le possibilità di sviluppo del territorio calate nella previsione di piano.

“In questo strumento c’è il futuro che abbiamo immaginato per il nostro paese – è intervenuto il consigliere Nicola Fiore – e non solo di un futuro che dipende da quanto, da dove e da cosa si costruirà, da quali infrastrutture o servizi si realizzeranno, ma di un futuro che possa migliorare la qualità della vita di noi cittadini, creare nuove opportunità di occupazione, sostenere l’economia turistica. Ma anche riavvicinare la collettività al mondo dell’agricoltura. Un futuro che dovrà combinare le azioni di sviluppo del Piano Urbanistico Comunale con la forte esigenza di tutela del patrimonio storico-culturale, ambientale e paesaggistico che racchiude il nostro territorio”.