In migliori condizioni di sicurezza, la tragedia di Ravello si sarebbe potuta evitare.

Lo sostiene, così come tanti cittadini della Costiera Amalfitana che si stanno mobilitando in queste ore concitate tra l’incidente di Cigliano e il passaggio del Giro, il presidente dell’Associazione per la Tutela delle vittime della Strada Salvatore Gagliano, imprenditore praianese e già consigliere regionale.

Su iniziativa dell’associazione da lui guidata, sono stati affissi manifesti a Vettica Maggiore di Praiano, lungo la statale 163 Amalfitana.

Anche il tratto praianese, infatti, sarà attraversato dal Giro d’Italia: gli striscioni porteranno il logo dell’associazione, a segnalare l’impegno per la sicurezza stradale da parte della realtà associativa nata in seguito ad un grave incidente, anch’esso mortale, verificatosi a Praiano alla fine dello scorso anno.

Le iniziative di protesta che avverranno nella fascia occidentale della Costiera Amalfitana, ha sottolineato Gagliano, saranno in ogni caso pacifiche e costruttive, nonostante la rabbia evidente della cittadinanza.

Un dissenso verso la scarsa attenzione da parte delle istituzioni, quello degli abitanti della Divina, che già serpeggia da tempo, e che si è acceso in modo ancora più vigoroso dopo la recente tragedia.

La reazione che più bisogna avere è quella di manifestare in una maniera civile siccome noi della Costiera e di Agerola siamo persone civili ed educate – ha commentato il già consigliere regionaleManifesteremo anche a Praiano il nostro dissenso: saranno affissi due striscioni in occasione del passaggio dei ciclisti“.

Dopo la protesta pacifica di oggi, però, l’associazione per la tutela delle vittime della strada continuerà la sua azione anche in seguito.

Le proposte

Una priorità da perseguire, senz’altro, è quella dell’adeguamento strutturale della Strada Statale 163.

“A breve – ha proseguito Gagliano – daremo vita ad una manifestazione ma interverremo in maniera forte per sollecitare Anas e la Provincia a riprendere i lavori ormai interrotti da oltre trent’anni”.

Nel 1990, infatti, fu messa in sicurezza la tratta Positano – Praiano: questa presenta muri di contenimento più alti, una carreggiata più larga e una migliore percorribilità.

I lavori prevedevano l’allargamento di tutta la Costiera – ha aggiunto GaglianoNon a caso in quel tratto i muri di contenimento rispettano i limiti di legge. Le corsie, inoltre, vanno allargate in alcuni punti: in certe situazioni in Costiera diviene pericoloso perfino camminare a piedi, siccome basta un capogiro di un pedone per poter precipitare giù. Qualche vita umana se ci fossero maggiori investimenti nella prevenzione si potrebbe salvare: anche Nicola con tutta probabilità sarebbe ancora tra noi se il muretto fosse stato a norma“.