Ritorna in scena, in Costiera Amalfitana, il grande teatro di Eduardo De Filippo. Al Teatro Palazzo delle Arti di Minori andrà in scena (nei giorni 25 e 26 dicembre e 1, 5 ,6 , 7, 13 e 14 gennaio) la commedia del maestro drammaturgo in 3 atti “Questi fantasmi!”, a cura della Compagnia teatrale Il Proscenio, diretta da Lucia Amato: si rinnova, dunque, una tradizione.
Il Proscenio è sigla ormai storica e consolidata del teatro in Costiera, con recenti e acclamate incursioni anche sui palcoscenici salernitani, trasformatasi da amatoriale a semiprofessionistica grazie alla collaborazione, negli anni, con attori professionisti come Anna Rita Vitolo, Roberto Pappalardo, Antonetta Capriglione, Margherita Rago, Enzo Oddo, e alle regie puntuali e innovative di Lucia Amato.
Con “Questi fantasmi!” la compagnia minorese continua il proprio ciclo sulla drammaturgia eduardiana, che è iniziato nel 2017 con Natale in casa Cupiello ed è proseguito con Napoli Milionaria, Filumena Marturano, Sabato, domenica e lunedì e Le voci di dentro, accompagnato sempre da un grande successo di pubblico.
La Trama
Scritta nel 1945 e tra i capisaldi del suo teatro, Questi fantasmi! riprende molte delle tematiche più care ad Eduardo, ed è ricca di suggestioni pirandelliane. Il protagonista, Pasquale Lojacono, vive una profonda crisi coniugale, ma l’affronta con un misto di ingenuità e di ipocrisia, che lo porta a credere che gli strambi personaggi che popolano la sua casa, a cominciare dall’amante della moglie, siano in realtà dei fantasmi, assecondando un’antica leggenda che vuole che il palazzo seicentesco dove è andato ad abitare ne sia infestato. In questo modo riesce a trovare, per la prima volta nella sua vita, un po’ di serenità e di sicurezza economica.
Alle fine resta il dubbio se egli sia sinceramente convinto di vedere fantasmi davanti a se, oppure se sia consapevole, come egli stesso ad un certo punto afferma, che «I fantasmi non esistono… li creiamo noi, siamo noi i fantasmi!», rendendosi in questo modo consapevolmente partecipe della finzione. Come spesso accade nelle sue commedie, anche qui Eduardo gioca molto sugli equivoci, e le amare vicende dei protagonisti sono rappresentate in chiave umoristica e a tratti comica, in un raffinato equilibrio di contrasti di cui il commediografo napoletano fu maestro e che rappresenta il tratto distintivo del suo teatro.