Eduardo Scarpetta ha avuto una vita privata molto particolare. Ha avuto sei figli da tre donne diverse, tra cui i tre fratelli De Filippo.

L’importanza di Eduardo Scarpetta

Eduardo Scarpetta, autore e attore di grande importanza per il teatro napoletano tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ha lasciato un segno profondo nel panorama artistico italiano. Oltre alle sue molte opere, la sua vita privata è stata caratterizzata dalla presenza di numerosi figli: ben nove, non tutti riconosciuti ufficialmente.

I primi eredi

Il 16 marzo 1876, Scarpetta sposò la giovane Rosa De Filippo, figlia di un modesto commerciante di Napoli. Da questo matrimonio nacquero i primi eredi: Domenico, che Scarpetta riconobbe come suo, anche se probabilmente era nato da una relazione extraconiugale della moglie con re Vittorio Emanuele II, e Vincenzo.

Altri figli

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Oltre a Domenico e Vincenzo, Scarpetta ebbe altri figli. Da Francesca Giannetti, una maestra di musica, nacque Maria, che fu successivamente adottata da Eduardo. Inoltre, dalla figlia del fratello della moglie, Luisa De Filippo, ebbe i tre figli più famosi: Eduardo, Peppino e Titina De Filippo.

La prole non riconosciuta

Un altro legame importante nella vita di Eduardo Scarpetta fu quello con Anna De Filippo, sorellastra della moglie Rosa. Da questa relazione nacquero altri figli, tra cui Ernesto Murolo, un poeta, autore drammatico e musicista, padre del famoso cantante napoletano Roberto Murolo. Tuttavia, Scarpetta non riconobbe mai Ernesto come suo figlio. Inoltre, da Anna De Filippo nacquero anche Eduardo De Filippo, noto come Passarelli, e Pasquale De Filippo.

L’eredità artistica di Eduardo, Peppino e Titina

Tra tutti i figli di Eduardo Scarpetta, i nomi che spiccano di più sono quelli di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo. Nel 1931, i due fratelli fondarono la loro compagnia teatrale, Teatro Umoristico I De Filippo, coinvolgendo anche la sorella. Questo trio divenne un grande successo, tanto che iniziarono a fare tournée anche in altre città italiane, oltre a Napoli. Mettevano in scena commedie scritte da loro, tra cui la famosa “Natale in casa Cupiello”, rappresentata per la prima volta al Kursaal il 25 dicembre 1931.

La rottura e la continua tradizione artistica

Nel 1954, i rapporti tra Eduardo e Peppino si deteriorarono al punto da portare allo scioglimento della compagnia. Eduardo cercava uno stile teatrale più elevato, mentre Peppino si concentrava su un genere più comico, scrivendo, dirigendo e interpretando varie farse molto apprezzate. Titina, oltre alle sue doti sul palcoscenico, era anche una pittrice di talento. Nel 1954, durante una esposizione delle sue opere a Parigi, ricevette elogi dal noto scrittore e cineasta Jean Cocteau.

Un legame con il teatro che prosegue nel tempo

Nonostante la rottura, la tradizione teatrale della famiglia De Filippo continuò, grazie all’eredità lasciata da Eduardo Scarpetta. Eduardo De Filippo perseguì la ricerca di uno stile teatrale più elevato, cercando di elevare la commedia napoletana a una forma d’arte più raffinata e sofisticata. D’altra parte, Peppino De Filippo si concentrò sulla creazione di farse apprezzate dal pubblico, contribuendo a mantenere vivo il teatro popolare.

Titina, oltre alla sua partecipazione alla compagnia teatrale dei fratelli, era una pittrice di talento. Le sue opere furono esposte in numerose gallerie, sia in Italia che all’estero, e ricevettero riconoscimenti importanti, come quello di Jean Cocteau.