“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” è un film che ha catturato l’immaginazione di molte generazioni di giovani lettori tratto dal romanzo critto da Judith Kerr e pubblicato per la prima volta nel 1971, questo libro ha suscitato interesse e domande sul suo legame con eventi storici reali. In questo articolo, esploreremo la natura autobiografica del romanzo e il contesto storico in cui si svolge.
Origini Autobiografiche
Il romanzo è in parte basato sui primi anni di vita dell’autrice, Judith Kerr. Nata a Berlino in una famiglia ebraica, Kerr ha vissuto l’ascesa del nazismo e le persecuzioni contro gli ebrei, esperienze che hanno influenzato profondamente la sua scrittura. Il libro è dedicato ai suoi genitori, e rappresenta l’infanzia rubata da Hitler a tutti i bambini dell’epoca.
Trama Quando Hitler Rubò un coniglio rosa
La storia segue le vicende di Max e Anna, due bambini ebrei tedeschi, e la loro famiglia. Vivono in una grande casa a Berlino con una cameriera di nome Bertha e una governante di nome Heimpi. Il padre è un famoso scrittore e socialista tedesco che scrive contro il Partito Nazionalsocialista, mentre la madre è una pianista. La vicenda inizia poco prima delle elezioni in Germania, un periodo in cui la tensione politica è palpabile.
La Fuga dalla Germania Nazista
Il romanzo descrive con dettaglio e sensibilità la decisione della famiglia di fuggire dalla Germania dopo l’ascesa al potere di Hitler. Il padre riceve un avvertimento da un poliziotto simpatizzante e decide di partire per Praga.
Segue poi il difficile viaggio della madre con i bambini, che si dirigono verso la Svizzera. Il viaggio è denso di tensione e incertezza, riflettendo la realtà di molte famiglie ebree dell’epoca.
Il Dilemma del Coniglio Rosa
Uno degli aspetti più toccanti del film è la scelta di Anna riguardo ai suoi giocattoli. Prima della fuga, si trova di fronte alla decisione tra il suo vecchio peluche, un coniglio rosa, e un nuovo cagnolino di peluche. Sceglie il cagnolino, convinta che il resto dei suoi beni le sarebbe stato spedito in Svizzera. Tuttavia, dopo la confisca dei loro beni in Germania, Anna si rende conto che non avrebbe mai più rivisto il suo coniglio rosa, simbolo della sua infanzia perduta.
Vita in Esilio
Il romanzo prosegue descrivendo le sfide affrontate dalla famiglia in esilio, prima in Svizzera e poi a Parigi. L’adattamento a nuove culture, lingue e sistemi scolastici è narrato con sensibilità, mostrando le difficoltà incontrate dagli esuli. Inoltre, la costante preoccupazione economica e la minaccia di ulteriori persecuzioni sono temi ricorrenti.
La Verità Storica
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” si basa su eventi storici reali, descrivendo in modo accurato l’esperienza degli ebrei tedeschi durante l’ascesa del nazismo. Attraverso gli occhi di una bambina, il romanzo offre una prospettiva unica e personale degli effetti devastanti del regime nazista sulla vita quotidiana e sulla perdita dell’innocenza.