Un tracollo. Per Salerno e per l’intero Mezzogiorno. Ma se il sud Italia, purtroppo, non fa più notizia, ci aggrappavamo al capoluogo come uno degli ultimi baluardi di questo meridione bistrattato e invivibile.
Salerno perde ancora posizioni. La qualità della vita nella città del fu Alfonso Gatto non è più accettabile. A stilare la graduatoria il quotidiano ItaliaOggi con l’Università di Roma Sapienza. Salerno perde ben nove posizioni – è 86esima – rispetto all’anno precedente e viene così scavalcata da Avellino e Benevento. Come se questa bagarre in fondo alla classifica possa servire a cambiare la storia di un territorio il cui tempo è scandito da fuga di cervelli e dove il verde fa spazio al cemento.
Tra le province che hanno perso più posizioni c’è Torino, che diventa 54esima, perdendo 35 posti. Scorrendo la classifica balza all’occhio uno dei fenomeni più rilevanti dell’indagine: la netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro, in particolar modo rispetto agli eventi recenti come la pandemia. Nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa.
“Da questo punto di vista – si legge su ItaliaOggi – il Pnrr potrebbe essere una soluzione strutturale rispetto a quello che si è manifestato anche a seguito della pandemia. Cosa può fare il Pnrr? Occuparsi della dotazione di infrastrutture sanitarie, in modo da consentire al Sud di recuperare il gap dell’assistenza che attualmente si manifesta nei confronti del Nord”.