Iniziò quasi vent’anni fa da imprenditore del mondo della notta a Maiori: poi, la svolta radicale, con la scelta di dar vita alla “Putechella” riattando un antico casale, affiancato da un gradevole e fresco limoneto, a Novella, piccola frazione di Tramonti sospesa tra il Monte Chiunzi e l’azzurro del mare che bagna la “Reginna Maior”.
Quanto basta, dunque, per porsi a distanza di sicurezza rispetto al caos estivo della Divina, ma essere, al contempo, immersi nella sua atmosfera, che incanta ancora i tanti turisti che in modo sempre più massiccio scelgono la città della Montiera per trascorrere le proprie vacanze.
Alla “Putechella” si è affiancata anche una piccola ma curata offerta ricettiva: la “putechella” assume completezza e sa farsi casa, con tre camere immerse nell’indubbia amenità del luogo.
Si mangia all’ombra di un pergolato che incarna la gradevole atmosfera rurale di inizio ‘900, secondo un concept esperienziale che ha superato la triade originaria “pizza, fritti e taglieri”: tanti i momenti esperienziali condivisi con la clientela, specie estera, dalle masterclass sulla pizza ai semplici ed intensi momenti di condivisione di eccellenze a miglio zero, a cominciare dai limoni dell’orto che divengono protagonisti di gustose spremute.
In carta, tra gli accattivanti starters, si susseguono sfiziosi antipasti che sanno spaziare tra tradizione e creatività: ecco le montanare, il timballo di pasta classico al limone, il bocconcino di bufala (avvolto in pasta di pizza fritta su salsa di pomodoro e pesto), il sarchiapone di provola (avvolto in pasta di pizza con crudo e rucola), il cazzimbocchio di burrata di bufala con zucchine e pancetta croccante.
Come dimenticare, poi, secondo stagionalità, le frittelle di fiori di zucca – decisamente consone per il periodo – la pizza fritta napoletana con salsa di pomodoro, fiordilatte di tramonti, ricotta e salame, e, last but not least, anche la pizza fritta tramontina con friggitelli e provola di tramonti.
Protagonista assoluta del menù è, poi, la pizza: un ibrido tra quella tramontana e quella partenopea, interpretata da Gennaro Lauro, originario di Torre del Greco, che da quest’anno ha portato una ventata di novità nella brigata ed innovato ulteriormente il concept di fondo, ma senza mai dimenticare stagionalità e aderenza alle tradizioni campane: l’impasto, leggero, friabile e digeribile, si tiene ben distante da superlievitazioni ed effetti speciali: protagonista la farina di grani antichi del Molino Varvello.
Si punta su una proposta che ha il suo punto di forza nell’essere senza troppi fronzoli: dalla carta si può optare per l’ “Antica Napoli”, con datterino locale arrostito in salsa, aglio, origano, olive taggiasche ed olio extravergine di oliva dell’azienda “Le Formichelle” di Tramonti, capperi ed alici. Da provare anche la pizza con salame rosa, stracciata di fior di latte del caseificio Vitagliano, zeste di limone sfusato amalfitano, basilico, base di provola e fior di latte.
Un buon dolce della casa, innaffiato da un ottimo limoncello o, ancor meglio, da un buon bicchiere di concerto sempre rigorosamente tramontano, può rendere il pasto, già di per sè appagante, ancor più gradevole.