Con la chiusura della stagione estiva si iniziano a tirare i primi conti, soprattutto quelli che interessano la salvaguardia dell’ambiente e la riuscita delle attività proposte quest’anno.
L’Area Marina protetta di Punta Campanella tramite un post Facebook conferma la buona riuscita delle boe ecosostenibili poste nel Parco Marino per preservare la posidonia, una pianta marina che è rigogliosa proprio in quest’area.
Grazie a queste oltre 2mila barche non hanno utilizzato l’ancora preservando la posidonia e soprattutto i fondali protetti.
Sono state posizionate, infatti, ben 35 boe ecosostenibili che hanno consentito un ormeggio in una zona altrimenti vietata senza strappare la pianta marina.
Le boe utilizzate possono essere definite sostenibili in quanto utilizzano la tecnologia Manta Ray: sono a impatto zero e penetrano nel fondale senza causare danni all’ambiente.
In questo modo si può unire l’utile al dilettevole: le imbarcazioni possono ormeggiare in tutta sicurezza senza danneggiare la posidonia, importante per l’ecosistema in quanto in grado di produrre ossigeno e immagazzinare anidride carbonica.
Rispetto comunque all’importanza del luogo sono necessarie altre protezioni; riguardo questa problematica si esprime il direttore dell’Amp Punta Campanella, Alberto Simioli:
“L’aumento del flusso del diporto nell’ Area Marina Protetta impone una attenta riflessione sulla necessità di realizzare nuovi campi boe, pena la distruzione di posidonieti. Abbiamo monitorato l’andamento della prateria di posidonia nell’area di Mortelle, ove è presente il campo boe, e in aree di ancoraggio libero. In queste ultime riscontriamo un posidonieto che regredisce sempre di più. Per la prossima stagione estiva dovremo necessariamente arginare questa situazione anche con le delimitazione di altre aree ove evitare di ancorare. Inoltre lo staff scientifico del Parco sta sperimentando il reimpianto della posidonia. Il bilanciamento tra co2 prodotto e quello sottratto deve essere una priorità”
Le parole del direttore esprimono la necessità e il dovere morale di agire ancora di più senza fermarsi per preservare quella grande ricchezza che è il nostro mare.