Caos e assembramenti ad Amalfi alle fermate degli autobus della Sita. Con l’inizio della scuola e la presenza di ancora numerosi turisti, sono ricominciati i problemi per accaparrarsi un posto in bus.
Non che durante l’estate non si siano verificati problemi relativi al sovraffollamento dei mezzi di trasporto ma, ovviamente, con l’entrata in vigore dei nuovi orari Sita, che di fatto hanno dimezzato delle corse, l’inizio della scuola, i pendolari lavoratori e i turisti, il problema si è ripresentato puntuale anche quest’anno.
E così negli orari di punta, alla mattina e ad orario di pranzo, lavoratori, studenti e turisti si ritrovano ammassati in piazza Flavio Gioia per elemosinare un posto sul bus. Ne consegue che molti non riescono a salire sui bus, siano studenti, lavoratori o turisti e di fatto devono poi trovare una soluzione alternativa.
Soluzione alternativa che però non prevede il rimborso di abbonamenti o biglietti. Una situazione quella che si verifica in questi giorni ad Amalfi che, come detto, si ripete da anni e che è arrivata al suo punto di massima sopportazione.
Riportiamo di seguito lo sfogo pubblicato sui social network dalla nostra lettrice Luisa Criscuolo:
“Vorrei semplicemente dire alla SITA SUD (all’azienda e non ai suoi dipendenti che fanno l’impossibile, nonostante tutto), vorrei dire alla SITA SUD come mai ha pensato in piena stagione turistica (in tempi pre-Covid, Settembre é sempre stato un mese ad altissima affluenza) di ridurre le corse catapuldandoci agli orari invernali, e collaborando a creare quanti più assembramenti possibili! Lavoratori, studenti e turisti ammassati per elemosinare un posto sul bus. Amo la mia terra e vorrei poterla vantare sempre e in ogni modo, ma il tanto decantato Paradiso di Fucini é sempre più lontano.
Sia di giorno sia di sera, chi tutti i santi giorni, utilizza il servizio di trasporto pubblico per recarsi a lavoro o a scuola, é costretto ad “arrangiarsi” nonostante il pagamento di abbonamenti e biglietti. Ultima corsa di sera per tornare da Positano alle 20.30, da Ravello alle 20.50? Ma di cosa vogliamo parlare, ma come si può pensare che tutto questo sia normale ed accettabile?
Siamo stanchi, siamo veramente tanto stanchi, la nostra voce di consumatori non viene ascoltata, allora mi rivolgo alle Amministrazioni, alle testate giornalistiche, a chi ha la voce che a noi viene sempre e comunque tolta!”