Dario Socci alza il pugno nel cielo di Francia. Il pugile salernitano ha trionfato domenica, nella gara dei pesi welter, contro il georgiano Giorgi Makharashvili. The Italian Trouble accompagnato sul ring con il vessillo dei Fedelissimi.
Ai punti. Con voto unanime. È stato un duello pieno, ricco. Come non eravamo abituati quasi più a vedere in queste categorie. A Cernay, comune francese sito nell’alto Reno, il pugile salernitano Dario Socci ha affrontato il 23enne georgiano Giorgi Makharashvili.
Una sfida piena di insidie per The Italian Trouble. Il vicecampione italiano dei pesi welter ha indossato i guantoni a diversi mesi di distanza da un incontro di altra caratura. Nel novembre del 2020, infatti, Socci ha sfidato a Mantova il campione italiano uscente di categoria Tobia Loriga. Ko al decimo round, Socci ha ben figurato, conquistando le attenzioni internazionali, grazie a una prova di carattere al cospetto del pluridecorato Squalo di Crotone.
La gara del 30 ottobre scorso, andata in scena sul ring di Cernay (Francia) ha visto contrapposti due pugili temprati. Nonostante la differenza d’età, infatti, il georgiano ha tenuto bene il campo, lasciando pochi margini a Socci. Il quale, però, ha saputo conquistare, round, dopo round – otto quelli complessivi – il successo finale. Esperienza e un pizzico di sana follia per arrivare ad alzare il pugno al cielo.
Questo il commento del pugile salernitano a caldo: “Nella prima parte del match ho cercato da subito il corpo a corpo. Ho incrociato dei buoni colpi al corpo ma non riuscivo a trovare la giusta distanza“.
La svolta nella seconda parte dell’incontro: “Il mio allenatore ha suggerito la media-lunga distanza e da lì è cambiato tutto, perché sono riuscito a prendere tempo all’avversario, incrociando con colpi giusti e mantenendo sempre il mio ritmo“.
Match vinto ai punti per decisione unanime: “Avevo bisogno di tornare sul ring in vista di incontri più importanti e forse la chance del titolo all’inizio del nuovo anno. Questa in Francia è stata una bella esperienza“.
Tanti italiani presenti al palazzetto ed alcuni amici venuti da Salerno: “L’ingresso è stato come sempre accompagnato dalla bandiera della curva sud siberiano, Salernitanità. Una sorta di buon auspicio che mi accompagna da anni sui ring di mezzo mondo“.
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