Le alici al forno vengono spesso pensate in sostituzione di quelle fritte per ottenere un piatto più leggero, ma ugualmente gustoso: a Cetara si parla però di provolonata di alici al forno, che è gustosissima e assolutamente da provare come secondo piatto.
Quando ci sono queste ricette, la dieta ogni tanto si può mettere da parte.
Vediamo come si fa la provolonata di alici al forno alla cetarese doc, non è difficile.
Ingredienti:
Melanzane e zucchine dorate e fritte
Alici di menaica
Mozzarella di bufala
Provolone del monaco
Pomodorini del piennolo
Olio extravergine d’oliva
Basilico e sale
Preparazione:
Mettere in una capiente pirofila una fetta di melanzana, fritta precedentemente, sopra la quale aggiungere un po’ di pomodoro, basilico, una scaglietta di provola del monaco, un’alice di menaica diliscata.
Continuare cosi per altre tre volte alternando la melanzana con la zucchina e il provolone con la mozzarella di bufala, fino a formare una piccola piramide.
A questo punto mettere il manicaretto nel forno lasciandolo cuocere per circa dieci minuti affinchè tutti gli ingredienti si amalgamino bene.
Ecco pronta la vostra provolonata di alici al forno, mi raccomando servire caldo il piatto.
Le alici appartengono alla categoria del “pesce azzurro”, una specie ittica del nostro Mar Mediterraneo. Sono un alimento proteico di ottima qualità ma soprattutto contengono acidi grassi polinsaturi (Omega 3), dalla marcata azione antinfiammatoria.
Molto diffuse sono le alici di Cetara.
A Cetara, fin dai tempi antichi, si è praticata la pesca delle alici che rappresentavano un alimento di largo consumo e il nutrimento principale delle popolazioni costiere.
Questa pesca veniva praticata con un tipo di rete chiamata menaide.
Era una rete disposta a corrente lunga dai 300 ai 400 metri, alta dai 12 ai 15 metri, formata da un solo telo a maglie tutte uguali.
Queste maglie permettevano alle alici piccole di passare, mentre quelle grosse rimanevano impigliate. Le alici rimaste impigliate nelle maglie venivano recuperate a mano una per una.
(Fonte della ricetta: “Salerno da Gustare”, 2015).