Non solo gli enti privati, ma anche quelli pubblici sono alla ricerca di personale, seppur per ragioni spesso ben differenti.

Un esempio evidente, come scrive l’edizione digitale del quotidiano “La Città” di Salerno, è dato dalla Provincia di Salerno.

Palazzo Sant’Agostino, dopo aver rispettato i paletti fissati dal Piano di Riequilibrio, ora può tornate nuovamente ad incrementare la propria dotazione di personale.

Le assunzioni di Palazzo Sant’Agostino, in totale, saranno diciannove: tutte saranno finanziate dalla Regione Campania, e relative a vari settori diversi su cui l’ente provinciale, com’è ben noto, ha competenza.

Nello specifico, si procederà all’assunzione di: dodici operai idraulico-forestali a tempo determinato, quattro operatori esperti e tre istruttori destinati a musei e biblioteche a tempo indeterminato. Sono previste, inoltre, anche progressioni verticali speciali per dodici addetti già nell’organico mentre sarà incrementato il monte orario (da 12 a 18 ore) di due funzionari.

Si tratta dell’inizio di una vera e propria nuova era per le Province, che stanno gradualmente recuperando la loro centralità nella pubblica amministrazione: nell’ultimo decennio, soprattutto in seguito alla Riforma Delrio, il loro ruolo era stato notevolmente ridimensionato, così come le risorse a loro disposizione.

Oggi, invece, questi enti intermedi sono ritornati al centro del dibattito, tanto che a breve è previsto il ritorno all’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali, in seguito alla discussione di un apposito disegno di legge in Parlamento.

In ogni caso, come si legge, ancora, nell’articolo pubblicato nell’edizione digitale del quotidiano, si tratterà di innesti piuttosto contenuti, finalizzati, nello specifico, a rispondere alle richieste relative ai settori nei quali c’è maggior carenza.

L’obiettivo finale, infatti, è proprio quello di rispettare i vincoli di spesa, ma anche per favorire una riorganizzazione ponderata del personale di Palazzo Sant’Agostino.

Una situazione, quest’ultima, che inevitabilmente si lega anche con la recente decisione – non priva di polemiche – dell’abolizione del corpo di Polizia Provinciale.

Questa ha comportato il conseguente ricollocamento di numerosi agenti.

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