Ridurre il rischio di incendi e frane, contribuire al mantenimento del degrado del paese, eliminare ogni forma di degrado ambientale ed igienico-sanitario che possa compromettere le bellezze paesaggistiche ed ambientali del territorio: questo l’invito del Comune di Positano, che invitato – sui propri canali social istituzionali – i proprietari di macere, terreni e giardini privati di procedere alla pulizia degli stessi da erbacce, arbusti ed eventuali porzioni di piante insistenti sugli stessi a rispettare quanto stabilito dall’ordinanza 5 del 21 Aprile 2011 ancora in vigore.

Preso atto che territorio di Positano rappresenta un patrimonio d’incomparabile bellezza paesaggistica, naturale ed ambientale si da costituire, a livello internazionale, un punto di riferimento turistico da tutti unanimemente riconosciuto, apprezzato ed amato; dato atto che il territorio del comune di Positano e inserito tra i siti riconosciuti come “Patrimonio Mondiale dell’Unesco” e che come tale va preservato e protetto; considerato che quest’Amministrazione, in perfetta sintonia con la volontà della quasi totalità dei positanesi, intende favorire e preservare questa sensazione e suggestione di bellezza, linearità e pulizia – si legge, infatti, nell’ordinanza che il Comune oggi ha riportato all’attenzione della cittadinanza – ritenuto, pertanto, di adottare ogni iniziativa finalizzata all’eliminazione di ogni forma di degrado ambientale ed igienico sanitario che possa compromettere le bellezze paesaggistiche ed ambientali del territorio e che possa mettere in pericolo la salute pubblica dei cittadini e degli ospiti presenti sul territorio, è fatto obbligo ai proprietari delle macere di provvedere alla pulizia delle stesse al fine di evitare il potenziale pericolo di incendi e frane ed il proliferare di parassiti, al fine di mantenere il decoro urbano del paese“.

A quanto disposto dall’amministrazione tutti i privati dovranno adeguarsi entro il termine massimo di 30 giorni, conferendo i rifiuti nelle buste utilizzate per l’organico oppure in fascine. Scaduto tale termine, l’amministrazione procederà a comminare la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’art. 7 bis del D.Lgs. 267/2000 e s.m.i. da €uro 25,00 ad €uro 500,00 e all’ esecuzione in danno con spese a carico del trasgressore. Sanzioni sono previste anche per chi violerà le disposizioni al punto 2 dell’ordinanza, relative al conferimento.