Si concluderà con un momento di riflessione sull’arte presepiale e la premiazione del suo vincitore che avranno luogo mercoledì 3 Gennaio alle ore 16.30 presso il Salone Morelli di Palazzo San Benedetto, il contest organizzato dal Forum dei Giovani di Amalfi. I presepi saranno esposti presso il Salone Morelli del Palazzo Municipale dal 2 al 4 Gennaio in alcune fasce orarie.
Alla premiazione, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Daniele Milano e del presidente del Forum dei Giovani di Amalfi Gennaro Esposito, ci saranno gli interventi del prof. Giuseppe Gargano, storico medioevalista, del dottor Simone Lucibello, di Raffaele Leone, del maestro di arte presepiale Giuseppe Ercolano e di una delegazione dell’Associazione Kaleidos.
“Con il Forum dei giovani di Amalfi abbiamo promosso, a partire dallo scorso ottobre, il contest “Il Presepe ad Amalfi: tra arte e tradizioni” che nasce con lo scopo di rivalorizzare l’antica tradizione dell’arte presepiale e di promuovere la riscoperta del gesto originario con cui, nel lontano 1223, San Francesco d’Assisi volle rivivere a Greccio il momento della Natività di Gesù“, ha commentato il presidente del Forum dei Giovani della città Gennaro Esposito.
“Con questa prima edizione del contest di arte presepiale ci proponiamo di ricordare e veicolare il significato autentico del presepio quale simbolo della pace universale che, nella sua genuina povertà, aiuta ciascuno a riscoprire il vero e profondo significato del Natale, cui troppo spesso la società moderna tende ad attribuire un’accezione consumistica e commerciale – ha aggiunto Esposito – Dal 2 al 4 Gennaio avrà luogo una mostra di presepi presso il Salone Morelli del Palazzo Municipale, mentre per il 3 Gennaio alle ore 16.30 abbiamo pensato di proporre ad apertura della premiazione un breve momento di riflessione sull’antica tradizione dell’arte presepiale in Costiera amalfitana e non solo, consapevoli dell’importante funzione sociale che riveste al giorno d’oggi la riscoperta delle tradizioni locali, grazie alle quali è possibile non solo sviluppare un senso d’identità collettiva, ma anche rivitalizzare un sano e fecondo rapporto intergenerazionale, che possa trovare terreno fertile nel recupero e nella rivalorizzazione delle tradizioni, che assurgono ad emblema dell’universo di patrimonio materiale e immateriale che viene trasmesso da una generazione all’altra.”