Dopodomani, 19 gennaio, nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città a Vietri sul Mare alle 18, si terrà nuovo appuntamento con la rassegna “Quello che le donne… Dicono!”, organizzata dall’ente comunale della città della ceramica, nella persona del giornalista Antonio Di Giovanni.
L’iniziativa si svolgerà nell’ambito delle manifestazioni culturali “Vietri Cultura” ed è incentrata sulle produzioni letterarie e creative al femminile, con il patrocinio dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone” e della Pro Loco di Vietri sul Mare. Questa volta ad essere presentato sarà il libro di Mirella Costabile “Rosa Ventorum” ed. P.H. Publisher London.
Introdurranno l’evento, portando i saluti istituzionali, il sindaco di Vietri sul mare e consigliere provinciale Giovanni De Simone, il presidente dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone” Francesco Romanelli. La presentazione del libro sarà affidata al prof. Franco Bruno Vitolo mentre a dialogare con la scrittrice sarà la poetessa Elvira Venosi, socia dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”. Le letture di alcuni passi del libro sono affidate all’attrice Mary Mazziotti. La conduzione è affidata al giornalista Antonio Di Giovanni.
L’autrice e l’opera
Mirella Costabile è nata e vive a Vietri sul mare: svolge la professione di farmacista, ma da sempre coltiva una grande passione per l’arte e la letteratura. L’impegno e la dedizione per il suo lavoro non l’hanno allontanata dalla scrittura.
“Scrivo poesie da quando ero bambina” dichiara lei stessa, ha pubblicato nel 2013 una silloge di poesie in vernacolo dedicata alla sua terra d’origine, molti sono stati i riconoscimenti e premi ricevuti nel corso degli anni.
L’autrice è alla prima pubblicazione in prosa. “Credo fermamente che l’arte abbia potere salvifico, che la divulgazione dell’arte sia essenziale per il progresso dell’umanità“, le sue parole che anticipano la presentazione dell’opera.
La storia si svolge nel 1503 in un monastero situato a picco sul mare dove una giovane viene inviata dal padre, un ricco mercante, a farsi monaca per motivi ereditari. La vicenda copre un arco temporale di alcuni mesi ed è narrata in prima persona dalla protagonista in tempo reale. Accadranno molti fatti sconcertanti che creano tensione e coinvolgono il lettore, il parto di una suora, un suicidio, la scoperta di un cimitero dei bambini ma primo fra tutti è la rivelazione che nel monastero è nascosta la Pietà di Michelangelo.
La ragazza stringe amicizia con una giovane suora e tra di loro nasce un sentimento amoroso; di grande lirismo sono i dialoghi tra le due, come pure convincenti risultano le riflessioni a volte deliranti della giovane al cospetto della Pietà. Altro personaggio chiave è Madre Rosmita, una suora /non suora di cui la protagonista svelerà i segreti. Non mancano colpi di scena, non ultimo la presenza occulta nel monastero di una mistica stigmatizzata Ippolita Gonzales de Oliveira. Di grande impatto emotivo sono i passi in cui la protagonista si rivolge alla madre morta, quando lei aveva solo due anni e che verranno evidenziati nella narrazione. I riferimenti storici a personaggi noti sono stati adattati alle necessità della storia romanzata.
“Chi ha letto il romanzo – ha tenuto a precisare Mirella Costabile – ha azzardato alcune similitudini con “Il nome della rosa “, ma tengo a precisare che il mio racconto ha un tenore più intimista dove i sentimenti giocano il ruolo più importante. La forma letteraria nitida, adattata alla psicologia e al linguaggio di una ragazza di diciotto anni, è fruibile e scorrevole. Detto ciò, chiarisco che si tratta del mio primo romanzo che ho scritto poesie ricevendo molti riconoscimenti, che avevo in mente e nel cuore una storia da raccontare. Ogni accadimento narrato si conclude con una riflessione o con un’insinuazione di dubbio per la mia volontà di creare empatia con il lettore“.
La manifestazione aderisce al progetto “Posto Occupato”, campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne, nata nel 2013 da Maria Andaloro, che ha ideato e messo in piedi questa campagna che ha fatto il giro d’Italia ed ha anche oltrepassato le Alpi, e rappresentata in questo evento da Concetta Lambiase.