Sono stati dimessi i tre sub ricoverati presso il Ruggi d’Aragona. Gli amatori erano stati condotti presso il nosocomio salernitano con sintomi riconducibili a embolia gassosa. I turisti curati con la terapia iperbarica, sotto la direzione di Antonio Siglioccolo. Lo riporta il portale online de LaCittà di Salerno.

La parola fine a una vicenda che rischiava di prendere una piega infelice. Sono stati dimessi a due giorni dal ricovero i tre turisti che, nelle acque di Praiano – durante un’operazione di immersione – sono stati colti da embolia gassosa. Si tratta di americani, mamma e figlio di origine canadese rispettivamente di 48 e 15 anni, e un’amica di nazionalità statunitense, 31 anni. I tre sono stati attenzionati dalle cure dell’équipe che risponde agli ordini di Antonio Siglioccolo.

IL FATTO –  I visitatori, dopo aver effettuato l’immersione, hanno palesato problematiche fisiche come il formicolio alle braccia con torpore e problemi di respirazione con affanno.

Allertati i soccorsi, un’ambulanza del 118 è giunta sul posto e li ha condotti al presidio ospedaliero di Castiglione. I medici, che li hanno presi in cura, hanno riscontrato i sintomi iniziali di un’embolia gassosa che ha richiesto la cura in camera iperbarica. Per questo i tre turisti sono stati trasportati con due ambulanze all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

A meno di 48 ore dal ricovero, avvenuto lo scorso martedì, i tre hanno lasciato il presidio salernitano in ottime condizioni di salute. Curati con la terapia iperbarica, sotto la direzione di Antonio Siglioccolo, i tre sub sono riusciti a mettersi definitivamente alle spalle la brutta esperienza.

Delle loro condizioni di salute si sono interessate anche le ambasciate statunitense e canadese.