Assolti con formula piena da una pesante accusa dopo oltre sei anni di processo chiedono e ottengono dal Comune il rimborso delle spese legali sostenute.
E’ quanto accaduto a due dipendenti comunali coinvolti, nel 2015, in un procedimento penale scaturito da un’accusa di falso nel periziare un abuso edilizio, riferito a fatti verificatisi il 23 novembre dell’anno precedente.
Stando a quanto riportato dall’avvocato napoletano Riccardo Moschetta, difensore di uno dei due imputati (insieme all’avvocato di Meta di Sorrento Paola Astarita, ndr), i dipendenti, una volta coinvolti nel procedimento penale (scaturito dall’accusa di una donna poi deceduta), hanno fatto valere le proprie ragioni al suo interno, riuscendo ad essere assolti con formula piena dal Tribunale di Salerno, con la sentenza numero 3757/2021.
Dopo l’assoluzione, però, i due dipendenti del Comune hanno richiesto il rimborso delle spese legali sostenute nel corso del processo, in quanto riferite a vicende legate all’esercizio della propria professione.
Il rimborso è stato riconosciuto con la determinazione interna 270 del 27.06.2022, con la quale si è dato mandato alla Roland Assicurazioni di procedere al pagamento della somma, quantificata, complessivamente, in oltre 12.700 euro.
“La rimborsabilità delle spese legali per gli amministratori e dipendenti degli enti locali – come si legge nella determina che richiama la deliberazione numero n. 82/2018 della Corte dei conti, sezione Veneto – costituisce un principio fondamentale dell’ordinamento, secondo il quale chi agisce per conto di altri, in quanto legittimamente investito del compito di realizzare interessi estranei alla sfera personale, deve essere tenuto indenne dalle conseguenze economiche subite per l’esecuzione dell’incarico ricevuto”.