Il bando PNRR per l’architettura rurale: un’opportunità per l’agricoltura su terrazzamenti, aperta a privati, aziende, enti ed istituzioni religiose.
Sarà questo l’argomento al centro del convegno previsto in programma per martedì 6 settembre alle ore 18:00, presso il Salone Morelli del Comune di Amalfi.
L’appuntamento è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Amalfi, e si pone l’obiettivo di sensibilizzare i potenziali interessati sulle opportunità di finanziamento riservate dall’investimento, rientrante nel PNRR, dal titolo “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” che assegna alla Regione Campania risorse superiori a 70milioni di euro.
In particolare, la misura riserva un contributo da un minimo di 30.000 euro fino ad un massimo di 150.000 euro, come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’ 80% per interventi riguardanti l’architettura rurale.
Si considerano come tali, secondo i requisiti previsti per l’erogazione delle risorse, gli edifici rurali, ovvero manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, ecc.), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante.
Altra tipologia di edifici inclusi tra i potenziali fruitori riguarda le cosiddette “strutture e/o opere rurali“, ovvero tutti quei manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (si pensi, ad esempio, a fienili, ricoveri, stalle, essicatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili).
Ma rientrano nelle architetture rurali anche elementi della cultura, religiosità, tradizione locale, ovvero manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali, come, ad esempio, cappelle ed edicole votive.
All’incontro interverranno sia il primo cittadino di Amalfi Daniele Milano, che la dottoressa Dolorinda Renzuto Iodice, funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.
In questo modo, l’amministrazione Comunale di Amalfi prosegue il suo impegno per la tutela del patrimonio agricolo, recentemente consolidatosi con l’ingresso tra soci fondatori dell’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico, costituita nello scorso luglio a Roma.
«La finalità è il recupero dei territori, in particolare dei terrazzamenti – spiega Antonietta Amatruda, delegata all’Agricoltura per il Comune di Amalfi – Il bando punta a dare impulso alla conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio culturale. I territori già iscritti al registro nazionale saranno preferiti, per cui i cittadini di Amalfi avranno una grande occasione. La misura finanziaria si concentra non solo sui terrazzamenti, ma anche sul patrimonio di enti pubblici e chiese. Si tratta di un’opportunità ad ampio raggio e, per la prima volta, la Costa d’Amalfi ha una corsia preferenziale, grazie all’attività pregressa e pionieristica sviluppata dall’Amministrazione».
L’impegno dell’amministrazione comunale verso questi temi non è nuovo: Amalfi è, infatti, iscritta sin dal 2018 al “Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di interesse storico” del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, per i suoi terrazzamenti coltivati a limoneti e vigneti.
Amalfi, inoltre, è la prima ed unica città del Mezzogiorno d’Italia ad essersi candidata, al programma internazionale GIAHS della FAO per la tutela dei paesaggi e dei sistemi rurali di interesse globale.
Si tratta di una candidatura, quest’ultima, finalizzata a salvaguardare un patrimonio agricolo, quello della città e, più in generale, di tutto il suo comprensorio, secolare, in nuova visione che integri la società umana e l’ambiente, perseguendo gli obiettivi connessi allo sviluppo sostenibile.
Uno scopo, quest’ultimo, che disvela, inoltre, tra le sue linee guida elementi come sostenibilità, diversità bioculturale, tutela del paesaggio, economia dinamica e qualità della vita.
