L’intervento di soccorso della giovane donna di 23 anni colpita da arresto cardiaco nella tarda mattinata di sabato scorso a Minori, conclusosi positivamente, riaccende la riflessione sulla necessità di incrementare la cardioprotezione in Costiera Amalfitana.

In un territorio morfologicamente accidentato e la cui viabilità non consente di raggiungere in tempi brevi presidi adeguatamente attrezzati per il soccorso di pazienti in condizioni critiche, acquistare e mettere in funzione più defibrillatori rappresenta, indubbiamente, una priorità da portare avanti per evitare che situazioni come quella di sabato scorso possano trasformarsi in tragedia.

La presenza sul posto – quasi del tutto casuale – di operatori sanitari specializzati, seppur non in servizio, è stata determinante per rispondere ad una grave emergenza sanitaria: in caso contrario, probabilmente saremmo stati costretti a raccontare dell’ennesima morte su un territorio in cui, purtroppo, i rischi per la salute non mancano.

Un appello, quello alla cardioprotezione della Costiera Amalfitana, lanciato anche da Mattia Ruocco, infermiere del 118 che ha dato un contributo determinante al salvataggio della ragazza colpita da arresto cardiaco nella giornata di sabato scorso.

In particolare, secondo Ruocco, è necessario dotare anche le zone periferiche di centri urbani come Minori di dispositivi di cardioprotezione: i defibrillatori presenti, infatti, tra cui quello impiegato per salvare la 23enne, sono entrambi allocati al centro della città.

“Attualmente abbiamo a disposizione della comunità, “solo” 2 defibrillatori reperibili 24/24, entrambi allocati al centro di Minori. Attualmente le nostre zone alte non sono cardioprotette in questo senso.
Ricordiamoci tutti che ognuno di noi può essere chiamato a fare la differenza. Una comunità che salva una vita, è una comunità che vince!”
,  aveva commentato Ruocco a mezzo social una settimana fa, all’indomani della situazione emergenziale che sarebbe potuta costare la vita alla ragazza minorese in assenza di un tempestivo intervento.

Un appello, quello dell’infermiere, che non può restare inascoltato: tante sono le zone della Divina ben più lontane dal punto di primo intervento di Castiglione, per le quali è ancor più necessario intervenire su questo fronte.

L’interessamento al tema da parte dei cittadini di Torre e della P.A. “I Colibrì”, manifestatosi con l’incontro organizzato ieri per sollecitare il rafforzamento della cardioprotezione nelle zone alte della città costiera potrebbe rappresentare un buon punto di partenza.

Anche pochi minuti, per un paziente in arresto cardiaco possono fare, infatti, la differenza.

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