Sono state aperte due inchieste per accertare le cause della morte di Marco Imperato, il pilota d’elicotteri originario di Ravello schiantatosi lo scorso 23 novembre in provincia di Biella e morto nelle prime ore del due gennaio.
Lo scrive il quotidiano “Il Mattino” nell’edizione di questa mattina.
Il 45enne originario della città della musica è deceduto nel reparto di rianimazione del Centro Traumatologico Ortopedico di Torino dov’era ricoverato da ben trentanove giorni.
Stando a quanto si legge sul quotidiano, le condizioni del pilota sarebbero, purtroppo, gradualmente andate a peggiorare: queste erano inizialmente gravi ma stabili. Successivamente, complicanze respiratorie avrebbero compromesso ulteriormente il quadro clinico.
La salma è ora sotto sequestro per fare chiarezza sulle dinamiche che hanno condotto al decesso del pilota originario di Ravello. Delle due inchieste, una è stata aperta da parte della Procura di Biella, l’altra dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
Il pilota lavorava in un’azienda di Biella e si stava occupando, al momento dell’incidente, del trasporto di reti metalliche per il contenimento di pareti rocciose.
Dopo il tragico schianto, prima l’equipe medica giunta sul posto e, successivamente, quella del Centro Traumatologico di Torino dove era stato ricoverato, hanno cercato di salvare la vita dell’uomo praticandogli i primi soccorsi e, in seguito, sottoponendolo ad un lungo e delicato intervento chirurgico.
Starà, ora, alla Magistratura, fare definitiva chiarezza sull’accaduto.
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