Il termine bufala si usa per definire spesso una notizia falsa. Le cosiddette fake news, completamente infondate, che riguardano il campo dell’informazione e quello dell’online, sono spesso diffuse. Stiamo parlando, insomma, delle vere e proprie bufale.
Naturalmente non ci riferiamo agli animali che portano lo stesso nome e nemmeno alle mozzarelle che vengono ricavate dal latte delle bufale. Possiamo dire che si tratta di una metafora, anche se il concetto originario può alludere a qualcosa che ha a che fare sempre con i bufali.
La tradizione popolare della bufalata
Tutto va spiegato cercando l’origine del termine bufalo nelle antiche tradizioni popolari. È così che, infatti, possiamo renderci conto di come la parola bufala sia passata a designare delle notizie infondate, come quelle che si possono trovare spesso su internet.
Le bufale hanno spesso una grande diffusione e sono caratterizzate dal fatto che sembrano essere vere, ma in realtà non sono tali. Sembrerebbe che ci sia un collegamento, almeno secondo ciò che sostengono gli studiosi che si occupano di rintracciare l’origine dei nomi, con la tradizione popolare che si chiama bufalata, che si svolgeva nei tempi antichi a Firenze.
Si trattava di un palio dai toni ironici, che consisteva principalmente in una gara di bufali in un’atmosfera carnevalesca. Questa gara era accompagnata dall’intonazione di canti burleschi. Quindi si trattava di scherzi, di storie inventate e da qui sarebbe derivata l’accezione di bufala nel senso di storia falsa, una storia non corrispondente alla realtà dei fatti.
Ma ci sono anche altre ipotesi, infatti non tutti sono d’accordo con questa tradizione popolare e alcuni pensano che il termine bufala per indicare una notizia falsa possa derivare da altri elementi, la cui origine va rintracciata sempre nell’antichità. Vediamo qual è l’altra teoria che in particolare cerca di trovare l’origine del termine bufala nei modi di dire italiani.
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I modi di dire romaneschi
In dialetto romanesco esiste anche l’espressione “a rifilà na bufala”. Si tratta di truffare qualcuno vendendogli un bene di poco valore ad un prezzo particolarmente elevato. In questo caso, per capire l’origine di questo detto, bisogna ritornare con la mente all’antica Roma, quando le carni che costavano di più, perché considerate di qualità, erano quelle di mucca e di maiale.
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Per questo motivo la bufala era ritenuta un animale di valore scarso. A volte i macellai per guadagnare vendevano ai clienti, imbrogliandoli, della carne di bufala al posto di quella di vitello. I clienti potevano accorgersi dell’inganno ed esclamare “ma è una bufala!”.
