Conosciamo tutti quel detto comune, secondo il quale mettendo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo ascoltare il rumore del mare. È davvero bello questo effetto, perché a volte, specialmente da piccoli, si prova questa sensazione.

Ma è veramente stupendo riflettere anche sulle meraviglie che la natura sa regalarci, anche se tutti si chiedono come sia possibile che con una conchiglia si senta il rumore delle onde. In realtà, a differenza di quanto possano pensare alcuni, non si tratta soltanto di una convinzione comune, perché c’è anche una spiegazione scientifica a tutto questo. Vediamo qual è.

Che cosa si sente avvicinando una conchiglia all’orecchio

Quando avviciniamo all’orecchio la conchiglia sentiamo in effetti un rumore, ma secondo gli esperti naturalmente non si tratta del vero rumore del mare. Come hanno chiarito gli scienziati dell’Università di Oxford, che si occupano appunto di neuroscienze, dentro la conchiglia sentiamo soltanto un rumore ambientale o di fondo.

Questo rumore viene ampliato a causa della forma particolare e delle proprietà fisiche della conchiglia. Infatti quest’ultima presenta delle superfici curve e dure, che sono tipiche dei gusci. Le onde sonore hanno così la possibilità di rimbalzare all’interno.

Quindi è come se la conchiglia facesse come una sorta di cassa di risonanza, aumentando le frequenze sonore. Gli esperti hanno paragonato le conchiglie con il loro effetto tipico alle caratteristiche peculiari di uno strumento a fiato.

Infatti hanno detto che si possono sentire diverse frequenze di risonanza tramite le quali all’interno del guscio l’aria tende a vibrare più o meno forte.

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La spiegazione è nel cervello dell’uomo

Naturalmente in tutto questo meccanismo di risonanza e di frequenze di suono un ruolo determinante viene svolto dal cervello umano. Gli scienziati di Oxford suggeriscono che sicuramente la conchiglia agisce come uno strumento a fiato, ma quello che colpisce di più l’attenzione dell’uomo, a livello cerebrale, non è tanto il rumore costante, ma proprio il cambiamento delle varie frequenze, che fa apparire il cosiddetto “rumore del mare” più o meno forte.

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Ecco perché, per esempio, secondo gli studiosi, non occorrerebbe per forza sentire il mare in una conchiglia. Si potrebbe riprodurre lo stesso effetto anche utilizzando un bicchiere.

È importante, però, come sottolineano gli studiosi, che nell’ambiente in cui si ascolta ci sia un rumore di fondo, perché, se questo effetto si volesse replicare in una stanza insonorizzata, in realtà non sentiremmo niente.