Siamo soliti collegare una sensazione di freschezza alla menta. Oppure per esempio colleghiamo questa sensazione direttamente alle mentine, quando le mastichiamo.
Le classiche caramelle alla menta o le gomme americane ci fanno percepire una certa “frescura”. Naturalmente siamo sicuri che la menta a cui ci riferiamo non è più fredda rispetto ad altri prodotti. Ma quindi a che cosa è dovuta questa sensazione, che sperimentiamo anche per esempio nei dentifrici a base di mentolo?
Che cosa hanno scoperto i ricercatori statunitensi
La risposta a questa domanda sembra venire direttamente da ciò che ha scoperto un gruppo di ricercatori negli Stati Uniti. Tutto è stato riferito in un nuovo studio, di cui si è occupata la rivista Science.
Un gruppo di esperti della Duke University School of Medicine di Durham ha scoperto un meccanismo molecolare che sta alla base di questa sensazione di freschezza associata alla menta. Gli scienziati, infatti, hanno utilizzato una tecnica che si chiama microscopia crioelettrica.
In questo modo sono riusciti ad analizzare l’effetto di alcuni particolari composti. Tra questi hanno considerato anche il mentolo che si trova nella menta piperita. Hanno visto così che mangiare la menta piperita fa provare una sensazione eccezionale di freschezza.
Sarebbe proprio lo stimolo fisico, come quello che interviene quando si mastica un cubetto di ghiaccio.
In che cosa consiste il meccanismo molecolare
Tutto è spiegabile perché avverrebbero dei cambiamenti delle conformazioni che caratterizzano alcuni canali ionici di rilevamento del freddo. Intervengono alcuni canali, come per esempio quello chiamato in gergo tecnico TRPM8. Un altro canale che interviene in tutto questo meccanismo viene chiamato PIP2.
Si tratta di meccanismi fisici che chiamano in causa alcune sostanze alla base della percezione corporea. Fra queste, ad esempio, la melastatina e il bisfosfato. È proprio in base a queste sostanze che si modificano che proviamo quella sorta di freschezza che possiamo sperimentare quando mangiamo una caramella alla menta.
Gli studiosi hanno spiegato che questi canali vengono espressi attraverso i neuroni sensoriali. In particolare con l’aiuto della proteina PIP2, il mentolo si riesce a legare al TRPM8. È come se una piccolissima chiave intervenisse ad aprire una serratura fatta di cellule, che costituisce il canale ionico.
Attraverso l’apertura di questo canale entrano degli ioni di sodio e di calcio carichi positivamente e quindi avvengono dei cambiamenti di conformazione attraverso quel meccanismo che si chiama in biologia potenziale di azione.