L’esperienza con i sogni è molto comune a tutti. Sui sogni sono state avanzate varie teorie, anche per spiegare perché alcuni ricordano distintamente le immagini oniriche che caratterizzano la vita notturna e perché invece altri tendono a dimenticarle facilmente.
Sui sogni, fin dall’interpretazione da parte del noto psicoanalista Freud, si è detto veramente di tutto e gli scienziati si sono interessati, con le moderne teorie delle neuroscienze, a darne una spiegazione. Infatti una recente teoria riguarda proprio la possibilità di scoprire perché il nostro cervello sviluppa i sogni.
L’ipotesi del cervello sovradimensionato
Un gruppo di scienziati americani ha avviato una ricerca che mira a spiegare quali sono i motivi che stanno alla base dei sogni. Le conclusioni a cui sono giunti gli esperti sono molto chiare, perché il nostro cervello metterebbe a punto le immagini oniriche per dare un senso alle esperienze vissute durante l’arco della giornata.
I neuroscienziati hanno elaborato la teoria del cervello sovradimensionato. In base a questa ipotesi, la mente si adatterebbe ad esporre i sognatori agli stimoli giornalieri. È come se con i sogni si obbedisse alla necessità di correggere quegli errori di generalizzazione che il cervello commette durante la giornata.
I sogni insomma ridurrebbero all’osso le esperienze vissute, in modo che la mente possa avere una panoramica più chiara dei fatti che sono successi. I sogni, quindi, sarebbero dei validi alleati per il nostro cervello, in modo che esso possa elaborare meglio gli avvenimenti che accadono nel corso della vita quotidiana.
Esisterebbe un legame davvero incredibile tra ciò che ci succede durante il giorno e le esperienze oniriche che viviamo durante la notte.
Il paragone con l’intelligenza artificiale
Gli autori della ricerca sull’ipotesi del cervello sovradimensionato hanno spiegato che esistono molte teorie sul perché dei sogni. Il loro studio ha voluto ridare spazio proprio alle motivazioni del perché si sogna e proprio a questo proposito, per spiegare meglio ciò che viene ipotizzato, i neuroscienziati hanno fatto un paragone tra il cervello e le macchine dotate di intelligenza artificiale.
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Può accadere infatti che le macchine stesse, in presenza di una mole indefinita di dati, possano fare un po’ di confusione. Gli esperti quindi finiscono con l’ignorare alcuni dati, per ristabilire il corretto funzionamento delle macchine, inducendole a generalizzare le esperienze in maniera più performante.
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È proprio ciò che accadrebbe nelle reti neurali profonde del cervello, perché sognando riusciamo a comprendere meglio la realtà in cui siamo immersi, producendo una visione alternativa delle esperienze che facciamo durante il giorno.
