Bruno Arena e Max Cavallari sono ricordati in tutta Italia per essere stato il duo comico dei Fichi d’India. Purtroppo qualche giorno fa Bruno è venuto a mancare, lasciando un grande vuoto nella moglie Rosy e nei suoi figli.

A soffrire per questa grande perdita anche Max Cavallari, che ha deciso di esternare il suo grande dolore a Verissimo. Ecco che cosa è successo.

Max Cavallari e il ricordo dell’amico Bruno

Ieri pomeriggio Max Cavallari è stato ospite presso il salottino di Verissimo, programma di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin.

In questa occasione ha parlato della sua carriera e del suo successo lavorativo, ma anche della sua vita privata. Grande spazio è stato però dato a Bruno Arena, con il quale Max ha condiviso una promettente carriera lavorativa.

Lo stesso ha parlato dell’amico con le lacrime agli occhi, in quanto ha detto che un rapporto così non è semplice da creare.

Max ha quindi raccontato di quando si sono conosciuti presso l’oratorio di Varese e la loro passione per la comicità li ha spinti a tentare la strada del successo.

Cavallari ha poi raccontato del dramma legato all’aneurisma cerebrale che ha colpito Bruno. Da quel momento le sue condizioni salutari non sono più state le stesse e Max ha dovuto continuare la sua carriera da solista.

La notizia della sua morte ha causato un grande dolore nell’amico che ha tentato di salutarlo in maniera simpatica, proprio come erano soliti fare l’uno con l’altro.

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Perché Bruno e Max hanno adottato il nome di Fichi d’India?

Come abbiamo detto prima, Bruno e Massimiliano decidono di avviare la loro professione di comici lavorando presso importanti stabilimenti balneari e villaggi turistici.

Uno dei loro primi lavori si è svolto presso le spiagge di Palinuro a Salerno? dove hanno cominciato a muovere i primi passi e a trovare la popolarità.

All’inizio i due non sapevano bene quale soprannome adottare per la loro coppia, ma è stato proprio l’ambiente a fornire loro la giusta soluzione.

Spesso, infatti, si ritrovavano a passeggiare per le spiagge del luogo ed è qui che hanno scorto la presenza di moltissime piantagioni di fichi d’india.

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I due hanno quindi colto l’occasione al balzo; decidendo di chiamarsi così in onore delle piante che avevano ammirato durante le loro prime vacanze.

Bruno e Max inoltre, si sono sempre ritenuti dei fichi ed è proprio per questo che l’idea di questo soprannome è apparsa subito la più adatta.

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