In molti sono convinti che esista una vita aliena al di fuori del nostro pianeta. Il problema è che però queste teorie si scontrano spesso con gli scettici, che mettono in evidenza come non esistano delle prove concrete a questo riguardo.

I detrattori mettono in discussione l’esistenza degli extraterrestri soprattutto per il fatto che queste presunte civiltà aliene non si sono messe ancora in contatto con noi. Infatti gli scettici fanno notare che sarebbe impossibile che gli extraterrestri non arrivino a darci notizie sulla loro esistenza. Ma non tutto è così evidente. Anzi una recente teoria spiega effettivamente perché non riceviamo notizie dagli alieni.

Che cos’è il paradosso di Fermi

Il paradosso di Fermi prende il nome dal fisico Enrico Fermi e si riassume nella domanda “dove sono tutti gli alieni?”. È un paradosso in quanto si focalizza su quella che apparentemente sembra essere una contraddizione tra le ampie dimensioni dell’universo e allo stesso tempo la mancanza di prove di vita che può esistere oltre la Terra.

Due scienziati, il dottor Michael Wong e il dottor Stuart Bartlett, hanno messo in evidenza una loro teoria spiegando perché gli alieni non si mettono in contatto con noi. Sarebbe una risposta ben precisa che potrebbe risolvere anche il noto paradosso di Fermi.

I due scienziati hanno pubblicato un apposito documento in cui spiegano perché gli alieni non riescono a mettersi in contatto con i terrestri. Si tratterebbe di un motivo molto preciso, che si basa su un’eccessiva espansione di queste civiltà aliene, le quali ad un certo punto collasserebbero.

Il modello è stato studiato anche esaminando altre civiltà terrestri, come per esempio quella dei romani antichi o quella degli egizi. Questi popoli, dopo essersi espansi eccessivamente, alla fine sono collassati, lasciando tracce, ma non esistendo più concretamente.

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La stessa teoria applicata alle civiltà aliene

Gli esperti che hanno elaborato questa teoria hanno spiegato che lo stesso principio che vale per esempio per l’impero romano o per gli antichi egizi sarebbe applicabile anche alle eventuali civiltà aliene presenti nel nostro universo.

Una civiltà extraterrestre, per potersi mettere in contatto con noi, dovrebbe essere altamente sviluppata.

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Ma proprio questa sua espansione la porterebbe nel giro di poco tempo a collassare e quindi gli alieni non avrebbero nemmeno il tempo di costruire una navicella spaziale in grado di giungere sulla Terra.

Una teoria affascinante che certo è destinata a far discutere soprattutto la comunità scientifica che si occupa di studiare l’esistenza o meno di civiltà extraterrestri.

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