Angelo Giuseppe Roncalli fu Papa Giovanni XXIII ma fu conosciuto da tutti come il Papa Buono. Scopriamo il motivo di tale appellativo.
Giovanni XXIII, all’anagrafe Angelo Giuseppe Roncalli, succede a Pio XII in età avanzata, a 78 anni. Previsto come un papa di transizione, si rivela tutt’altro che tale. Nonostante l’età e un’indole pacata, dimostra una lucidità e una fermezza inattese, rovesciando tutte le previsioni e dando avvio a un Concilio ecumenico che cambierà per sempre la Chiesa e il mondo.
La storia di Roncalli, figlio di una famiglia contadina bergamasca, è costellata di esperienze significative. Entra in seminario a undici anni, si forma a Roma e diventa sacerdote nel 1904. Una figura chiave nella sua vita è il vescovo di Bergamo Giovanni Radini Tedeschi, guida e modello per Roncalli. Durante la Grande guerra, svolge il ruolo di tenente cappellano nell’ospedale militare di Bergamo, un’esperienza che lo segna profondamente. In seguito, viene inviato all’estero come nunzio apostolico, distinguendosi per l’aiuto fornito agli ebrei perseguitati dal nazismo.
Da Papa, Giovanni XXIII introduce l’idea di “aggiornamento”, capendo l’urgenza di far entrare “aria fresca” nelle stanze vaticane. Si distingue per la sua attenzione ai problemi della gente comune, in particolare all’infanzia, e per la semplicità eloquente dei suoi discorsi. Gioca un ruolo fondamentale anche durante la Guerra fredda e la corsa all’armamento nucleare, mantenendo una posizione diplomatica di equilibrio.
Il grande lascito del suo papato è il Concilio Vaticano II. Nel corso di quattro sessioni, per più di quattro anni, abbassa il muro secolare tra le gerarchie ecclesiastiche e il mondo laico, rinnovando la missione pastorale della Chiesa. E proprio nel corso della sua visita alla parrocchia di San Tarcisio al Quarto Miglio, la domenica delle palme del 17 marzo 1963, viene soprannominato “Papa Buono” dal popolo romano.
Era in corso, infatti, la campagna elettorale ma i segretari dei partiti decisero tutti insieme di eliminare gli striscioni elettorali che furono sostituiti da grandi lenzuoli riportanti la scritta «Evviva il papa buono».
Giovanni XXIII è ricordato per aver sempre avuto a cuore i più deboli e i più sofferenti. Emblematica la sua visita a Regina Coeli, il carcere di Roma, un gesto storico e innovativo per l’epoca, che ha segnato una vera e propria svolta.
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