Coloro che si sono sentiti “orfani” della fine di Mina Settembre con i suoi personaggi intensi e divertenti e le bellissime storie proposte dalla serie tv di Rai 1 potranno contare almeno su una certezza: rivedere Giuseppe Zeno stasera sullo stesso canale della Tv di Stato. Dopo aver vestito di panni di Mimmo Gambardella infatti il bell’attore napoletano indossa quelli di Raffaele Acampora, il protagonista del film per la tv Tutto per mio figlio.
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Raffaele Acampora si ribella al sistema per suo figlio Peppino in Tutto per mio figlio
Di storie sulla criminalità organizzata il cinema e la televisione ne hanno raccontate tante ma in Tutto per mio figlio non parliamo di un giornalista o magistrato o poliziotto ma di un uomo allevatore di conigli, che, come si dice nel gergo, “fa i mercati”, cioè ogni giorno di buon mattino si sveglia e va a vendere i suoi animali.
Ma anche in questo campo la camorra ha i suoi giri e attività di racket, chiedendo il “pizzo” anche agli allevatori e agli altri lavoratori del mercato. Raffaele Acampora non ci sta, non più e lo deve ai suoi figli, soprattutto a Peppino, il maggiore che ha 14 anni. Decide così di ribellarsi fondando un sindacato.
A uno a uno convince gli altri ad aderire e comincia a denunciare alla polizia le vessazioni continue che lui e i colleghi devono sopportare ogni giorno. La camorra arriva a intimidirlo e minacciarlo e, sebbene sua moglie lo avvisi e sia preoccupata per i rischi che corre, lui non può e non vuole fermarsi.
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Alla fine viene ucciso: vittima di un sistema a cui si è ribellato e contro cui ha sacrificato persino la sua vita pur di non darla vinta agli usurai. Raffaele Acampora dimostra una volontà e una forza uniche, d’esempio per suo figlio Peppino e per tutti noi.