Pensione di invalidità 2026, previsti aumenti: requisiti aggiornati e nuove soglie di importo. Tutte le novità.

La pensione di invalidità per il 2026 si appresta a registrare importanti incrementi, soprattutto per gli invalidi civili totali, vale a dire coloro che presentano una riduzione completa della capacità lavorativa. Le novità riguardano sia la tradizionale rivalutazione automatica degli importi, sia un aumento straordinario mensile di 20 euro dedicato a specifiche categorie di beneficiari, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di chi vive con redditi molto bassi.

Rivalutazione 2026: aggiornamenti sugli importi e impatto sull’invalidità civile

La rivalutazione delle pensioni di invalidità civile è fissata per il 2026 tra l’1,4% e l’1,5%, una leggera riduzione rispetto alle previsioni iniziali dell’1,6%-1,7%, principalmente a causa della frenata dell’inflazione. Questa perequazione automatica, calcolata dall’ISTAT, interessa tutte le prestazioni economiche correlate all’invalidità civile, aggiornando automaticamente gli importi pensionistici.

Gli importi indicativi aggiornati per il 2026 sono i seguenti:

  • Invalidi totali (100%): da 333,33 euro a circa 338-339 euro;
  • Invalidi parziali (74%-99%): da 333,33 euro a 338-339 euro;
  • Indennità di frequenza per minorenni: da 333,33 euro a 338-339 euro;
  • Ciechi assoluti ricoverati e ciechi parziali: da 333,33 euro a 338-339 euro;
  • Ciechi assoluti non ricoverati: da 360,48 euro a 365,53-366,61 euro;
  • Ciechi parziali con indennità speciale: da 221,20 euro a 224,30-224,96 euro;
  • Ipovedenti gravi (decimisti): da 247,40 euro a 250,86-251,61 euro;
  • Sordomuti: da 333,33 euro a 338-339 euro.

Oltre alla rivalutazione, è previsto un significativo aumento straordinario di 20 euro mensili rivolto agli invalidi civili totali che beneficiano dell’incremento al milione, un meccanismo introdotto nel 2001 per garantire un trattamento minimo dignitoso a pensionati con redditi molto bassi.

come aumenta la pensione di invalidità
Requisiti per l’aumento della pensione di invalidità – amalfinotizie.it

L’incremento al milione rappresenta un’integrazione del trattamento minimo pensionistico, che nel 2026, dopo rivalutazione, dovrebbe attestarsi intorno a 613 euro mensili. A questo importo si aggiunge la maggiorazione sociale di 136,44 euro, portando la pensione complessiva a circa 739 euro. Con l’introduzione dell’aumento straordinario di 20 euro, l’importo finale raggiungerà i 760 euro mensili, pari a quasi 9.880 euro annui.

La Corte Costituzionale ha ampliato l’accesso a questo beneficio, includendo anche gli invalidi totali sotto i 60 anni. Tuttavia, l’accesso all’incremento e all’ulteriore aumento è subordinato al rispetto di limiti reddituali rigorosi, aggiornati annualmente dall’INPS. La maggior parte dei beneficiari sono persone non coniugate con redditi molto bassi, mentre i nuclei familiari con due coniugi spesso superano le soglie previste, evidenziando una criticità del sistema che non considera adeguatamente le spese correlate alla disabilità all’interno del nucleo familiare.

Le novità sulla rivalutazione e pagamenti delle pensioni nel 2026

Dopo l’aggiornamento del 2025 che ha visto una rivalutazione provvisoria dello 0,8%, il 2026 si presenta come un anno di recupero parziale del potere d’acquisto delle pensioni, con un indice stimato tra l’1,4% e l’1,5%. L’INPS ha comunicato le modalità di calcolo e le tabelle con i nuovi importi, che contemplano anche fasce differenziate di rivalutazione in base all’importo percepito.

Le date di pagamento delle pensioni per il 2026 seguiranno le consuete modalità, con accredito presso banche e uffici postali nei primi giorni feriali di ogni mese, fatta eccezione per gennaio dove l’accredito avverrà il secondo giorno bancabile.

Per quanto riguarda le pensioni di reversibilità, è previsto un aumento dell’1,7%, superiore rispetto all’anno precedente, per sostenere i familiari superstiti di pensionati o assicurati deceduti. Anche in questo caso, gli aumenti saranno calcolati in base a fasce di importo e soggetti beneficiari, con una rivalutazione più favorevole per le pensioni di importo inferiore.

Il quadro normativo e operativo per il 2026 dimostra un’attenzione crescente verso il miglioramento delle condizioni economiche delle persone con disabilità, pur evidenziando la necessità di una revisione più profonda del sistema assistenziale e pensionistico per garantire equità e sostenibilità sociale nel medio termine.

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