C’è anche la Costiera Amalfitana sulla vetta europea della pasticceria. Ottime notizie sono, infatti, giunte da Parigi dove il team tricolore si è classificato in seconda posizione alla Coupe Europe de la Patisserie. Tra i componenti della squadra originari del territorio c’è stato anche Raimondo Esposito, che ancora una volta ha dato lustro alla tradizione dolciaria della Divina, portandola sul tetto del continente e, in prospettiva, anche nella più gettonata competizione mondiale del settore.
Già, perché il team italiano composto, tra gli altri, anche da Vincenzo Daloiso ed Alessandro Dalmasso, con il secondo posto su scala europea è andato anche a qualificarsi per gareggiare al Campionato del Mondo della Pasticceria, che si disputerà nel gennaio 2025 a Lione, in Francia. La nazione ospitante ha vinto il campionato europeo, aggiudicandosi la medaglia d’oro, mentre il terzo posto è andato al Regno Unito.
A confrontarsi nella prestigiosa competizione internazionale sono state sette squadre, a colpi di dessert da degustazione e sculture artistiche a base di zucchero e cioccolato quasi ad altezza d’uomo.
La squadra italiana ha denominato il suo filone tematico dell’allestimento dolciario “Un salto nel blu”, a testimoniare la ricerca continua di nuovi orizzonti di espressione artistico-dolciaria. Ecco le prime impressioni del pasticciere tramontano.
Che impressione si avverte e, soprattutto, quali emozioni si provano ad aver portato la Costiera Amalfitana sul tetto d’Europa della pasticceria?
“Arrivare secondi dietro i Francesi è davvero tanto: soprattutto per me che sono molto legato alla mia terra è una gioia immensa. Nella speranza che tanti giovani possano seguire i propri sogni, le proprie avventure e, quindi, realizzarli“.
Quanto è forte il legame con la tua terra e quanto incide nello svolgere la tua attività anche in contesti differenti rispetto a quello di origine?
“Il legame con la mia terra è forte anche se, spesso, per motivi lavorativi e personali, vi sono distante“.
Quali i segreti alla base della tua arte dolciaria?
“Segreti? Direi che non ne ho. C’è solo tanta passione e tanto impegno che dedico da tempo a quest’arte. Da questo punto di vista l’Italia è straordinaria. Ha radici dolciarie molto forti. E pensare che ogni regione ha una strepitosa tradizione gastronomica, sia a livello pasticciero, che culinaria“.
Quali tra le produzioni identitarie locali apprezzi principalmente e reputi più funzionali allo sviluppo di dessert di qualità che possano essere vincenti?
“Ne sono davvero tanti e sono sia costieri in senso stretto, che campani in generale: insieme al mio amico Vincenzo Faiella sto studiando qualcosa di innovativo sul pomodoro San Marzano. Ma anche le melanzane ed i limoni, che restano tra i prodotti conosciuti in tutto il mondo e che diffondono la buona immagine della Costiera Amalfitana nel mondo“.