Arriva da Bentivoglio, in provincia di Bologna, una bellissima storia che ha come protagonisti una partoriente, il suo bambino e un’operatrice del 118.
Il piccolo Jad è infatti nato all’aperto, di notte, nel cortile di casa e con un parto talmente rapido che la sua mamma non ha fatto in tempo a raggiungere l’ospedale. Tramite l’aiuto di una operatrice 118 in videochiamata il parto ha avuto esito positivo.
Bentivoglio, neonato nasce live in videochiamata
Protagonista di questa storia è una 34enne operaia di origine marocchina che adesso si trova in ospedale con il suo neonato ma che, qualche giorno fa, ha partorito da sola e di notte nel cortile della sua casa.
Ai giornali locali la donna racconta di avere iniziato ad avere dei dolori intorno le 22.30 ma che non si è allarmata dal momento che vive vicino l’ospedale e le contrazioni arrivavano ogni 5 minuti. “Ho fatto una doccia calda e ho preparato la valigia. Poi sono uscita con mio marito, lasciando a casa, con la zia, gli altri due figli, una bimba di 10 anni e un maschio di 8 – racconta la donna. Ma quando sono arrivata a un passo dalla macchina mi sono bloccata per i forti dolori, ero come paralizzata, non riuscivo neppure a muovere i piedi”.
“Ho sentito qualcosa che non andava, poi che il bambino stava per uscire. Allora ho chiamato il 118, perché parlo l’italiano meglio di mio marito. Chiedevo un’ambulanza, perché non sapevo che fare, ma l’infermiera ha capito subito che non c’era tempo da perdere. È stata lei a salvare me e il mio bambino e ora voglio conoscerla per ringraziarla e abbracciarla” – racconta la neomamma.
L’operatrice 118 ha inviato, senza chiudere la chiamata, un link e subito lei e la partoriente si sono trovati in videochiamata. L’infermiera del 118 ha guidato la donna passo per passo finché, dopo solo 5 minuti, è nato il bambino. “Jad è nato subito dopo e sono riuscita a entrare in auto, ho sentito per un attimo la sua voce e poi non piangeva più. Faceva tanto freddo, tremavo io e il bambino. Allora l’infermiera ha visto che avevo al collo una sciarpa e mi ha chiesto di toglierla e di avvolgerla attorno al bimbo. Poi ha detto di entrare in macchina, di chiudere le porte e di accendere l’aria calda. E ho sentito che era vivo – ricorda con gioia la mamma –, perché respirava e non era gelato”.
Poi l’arrivo dell’ambulanza che prende in consegna mamma e neonato. “In pochi minuti siamo arrivati al Pronto soccorso di Bentivoglio e ho visto tanta gente fuori. Ho pensato che ci fosse una riunione, ma poi ho capito che erano lì per me – qui la voce si spezza per la commozione –. Grazie a tutti”.