Un mese di Luglio da record, ed un Agosto con lievemente meno prenotazioni del previsto, nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere imprenditoriali della Costa d’Amalfi. A tirare le somme sulla prima parte della stagione estiva, definendo una prospettiva per la sua seconda parte è il consigliere di Federalberghi Luca Proto.
Luglio è da sempre il mese che apre l’alta stagione: quali i primi riscontri registrati dalle strutture aderenti alla vostra associazione in Costa d’Amalfi?
“I flussi turistici sono soddisfacenti: abbiamo avuto una pressione di prenotazioni enorme, superiore ad anni ottimi come il 2018 ed il 2019. Fino agli inizi di luglio questa è stata costante, senza nessun tipo di flessione. Quando ci appropinquiamo al mese di Agosto, stiamo però iniziando a verificare molta più disponibilità di quella che è lecito attendersi“.
Un trend già emerso negli scorsi anni?
“Mediamente i fatturati delle strutture sono più alti a Settembre che ad Agosto: in questo mese si va incontro al turismo italiano, e, dunque, siamo costretti a venire incontro ad una situazione congiunturale particolarmente complessa. Ad Agosto, infatti, lavoriamo con tariffe più alte delle medie ma comunque inferiori rispetto ai massimi praticati fino ad ora, sempre nell’anno in corso. L’alta stagione, infatti, parte già da luglio, tuttavia, per venire incontro al mercato, che si è caratterizzato per una seppur lieve flessione della domanda (ovvero della sua componente interna), si nota che alcuni colleghi hanno leggermente abbassato le tariffe applicate per le prenotazioni last minute o, comunque, a breve scadenza. Tuttavia, comunque queste sono più alte rispetto ai livelli pre-pandemia, seppur in misura minore rispetto a quelle che avrebbero potuto essere applicate“.
Quanto incide l’attività delle strutture extra-alberghiere sul circuito alberghiero?
“Il problema non è l’extra-alberghiero: c’è da fare una distinzione tra strutture alberghiere di livello imprenditoriale e non imprenditoriale. La prima tipologia è sostanzialmente assimilabile ad un albergo: il problema di concorrenza, per noi, nasce dagli affitti brevi, dall’utenza della porta accanto. Una regolamentazione, sinceramente, è necessaria, ma il problema principale quest’anno è l’overtourism. Il nostro territorio non consente una ricettività per una mole di persone maggiore rispetto a quella a cui siamo abituati”.
Come arginare il fenomeno e sostenere la rete turistico-alberghiera?
“Necessiteremmo di meccanismi non discriminatori per regolamentare i flussi in determinati territori. Non si può consentire che la statale sistematicamente si paralizzi per quattro ore al giorno mediamente, dalle 11 alle 3 del pomeriggio. Ma i numeri vogliono anche i numeri: se vogliamo servire diecimila persone al giorno dobbiamo avere anche un personale capace di servirle. Con una carenza di questo tipo abbiamo anche difficoltà a fornire un servizio adeguato“.
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