L’Asl di Salerno scarica l’ospedale fantasma “San Michele” di Pogerola, frazione di Amalfi.

L’Azienda sanitaria locale, infatti, con apposita delibera chiarisce che tutti i beni mobili e immobili legati al presidio “Costa d’Amalfi” di Castiglione di Ravello sono annessi a quelli dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona e che, tra questi, dev’essere annoverato anche l’ex presidio ospedaliero “San Michele” di Pogerola.

La struttura «presenta continuità sia territoriale che funzionale con quello di Castiglione – si legge nella delibera del direttore generale dell’Asl,

Mario Iervolino – poiché quest’ultimo doveva sostituire quello di Pogerola nell’offerta della relativa assistenza sanitaria per la Costa d’Amalfi».

L’Azienda sanitaria, quindi, ha deciso di sbarazzarsi di quello che allo stato attuale appare un problema più che una risorsa, scaricando ogni responsabilità sull’Azienda “Ruggi”.

Eppure il “San Michele” avrebbe dovuto rappresentare un polo d’eccellenza per gli abitanti della Divina e i turisti.

Una struttura sanitaria capace di rispondere alle esigenze del territorio s’è invece trasformata nella più triste delle incompiute. Un ospedale di quattro piani, costato circa 24 milioni di euro, terminato nel 1989 e mai inaugurato nonostante un bando per cinque primari e 300 infermieri.

Nemmeno un giorno di lavoro, perché all’epoca nessun ospedale sotto i 100 posti letti poteva operare. Eppure ancora oggi nell’ospedale di Pogerola di Amalfi si contano dieci stanze, ognuna con quattro attacchi per l’ossigenazione e un potenziale di 40 posti di terapia intensiva.

Un numero rilevante, ancora di più se si pensa a quanto siano importanti in questo particolare e difficile momento storico.

La prima pietra venne posata nella seconda metà degli anni Settanta, ma i lavori si interruppero quasi subito, in attesa di soldi e autorizzazioni. Tra blocchi e ripartenze la costruzione fu ultimata alla fine degli anni Ottanta.

Il nosocomio fantasma è stato costruito a 350 metri sul livello del mare, inerpicata tra sinuosi tornanti. Se da un lato i pazienti avrebbero potuto godere di una vista meravigliosa, dall’altra l’accessibilità sarebbe stata a problematica.

È uno dei motivi per i quali l’ospedale non è mai entrato in funzione. Paradossale: una mega-struttura da oltre 24 milioni di euro non è stata messa in funzione perché le ambulanze non sarebbero riuscite a transitare. In particolare la rampa d’accesso al Pronto soccorso risultava troppo stretta.

La struttura avrebbe potuto contare su un parcheggio di mille metri quadrati. Nel 1998, la seconda commissione d’inchiesta descrisse il plesso come una «fabbrica di primari, pretesto per bandire concorsi».

La storia dell’Ospedale “San Michele” di Pogerola mai entrato in funzione ha richiamato anche l’attenzione della stampa nazionale. Nel mese di aprile dello scorso anno le telecamere di Report sono state a Pogerola.

Le immagini trasmesse hanno mostrato gli attacchi e i cablaggi per l’ossigenazione in buono stato di conservazione con la possibilità di circa quaranta posti di terapia intensiva potenziali, che si sarebbero trasformati in una risorsa di vitale importanza non solo per la Costiera Amalfitana o per la provincia di Salerno ma per l’intera regione con la pandemia. Negli anni si sono susseguite le proteste dei cittadini della Costiera, che non hanno avuto alcuna risposta.

Nato a Salerno nel 1989 ma da sempre vive a Tramonti, in Costiera Amalfitana. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della comunicazione all’Università degli studi di Salerno nel 2011, ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo.Diverse le testate, nazionali e locali, con le quali ha collaborato, sia sul web che di carta stampata. Dalla prima esperienza con “Le Cronache di Salerno”, passando per “OA Sport”, per finire con le collaborazioni con l’emittente “SET TV”, il quotidiano provinciale “La Città” e “Consumatore”. Dopo una collaborazione durata cinque anni, dal 2021 dirige "Amalfinotizie". Le sue passioni, oltre alla scrittura, sono lo sport e il buon cibo.