Ritorna l’ora legale: nella notte di domenica lancette avanti di un’ora

Domani notte torna l’ora legale. Alle due di notte in punto di domenica 27 marzo gli orologi dovranno fare un balzo in avanti e sintonizzarsi sulle tre.

Sicuramente si dormirà un’ora in meno ma l’ora legale porterà con sé un’ora di luce in più che annuncerà l’arrivo della Primavera che quest’anno sta facendo fatica a farsi ammirare.

Le ore di luce durante il giorno si allungheranno e si potrà approfittare così della possibilità di uscire più tardi e stare più tempo fuori per fare una bella passeggiata all’aria aperta, con il tepore del primo sole primaverile che arriverà a partire dalla prossima settimana.

La venuta dell’ora legale quindi porterà con sé la gioia della bella stagione e il maltempo delle ultime settimane sarà ben presto solo un oscuro ricordo.

Ma come è nato il cambio dell’ora da solare a legale? Vediamolo insieme

Nei tempi antichi i contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all’alba seguendone; quindi anticipandosi inconsciamente in primavera, e si alzavano più tardi in autunno. Ma per la prima proposta di cambio orario bisognerà aspettare il 1784, proposta a cura di Benjamin Franklin.

L’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna e molti Paesi seguirono l’esempio negli anni successivi. Non è un caso che il primo utilizzo dell’ora legale sia avvenuto in tempo di guerra, quando il risparmio dell’energia è molto importante in ogni Paese. Ogni anno, i sette mesi di ora legale  permettono di posticipare l’uso della luce artificiale. E quindi di risparmiare energia.

Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica; nel senso che l’ora avanti ci permette di sfruttare ore di luce che solitamente vanno sprecate viste le abitudini di orario diffuse in Inverno e in Autunno.

Nel 2017, secondo Terna, l’operatore che gestisce la rete elettrica; l’Italia ha risparmiato complessivamente 110 milioni di euro e 567 milioni di kilowatt ora, una quantità pari al consumo medio annuo di elettricità di oltre 200mila famiglie. Con risvolti positivi anche sulle emissioni di Co2: 320mila tonnellate in meno nell’atmosfera.

Lo scorso febbraio il Parlamento europeo ha respinto una riforma proposta dalla deputata francese dei Verdi Karima Dalli; e sostenuta da diversi eurodeputati, che intendeva abolire l’ora legale con la motivazione che “turbare due volte all’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute“.

Redazione Web

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