Continuano a tremare i Campi Flegrei. Dopo la scossa magnitudo 3.6 scala Richter delle ore 19 del 29 marzo, altri eventi tellurici sono stati segnalati dal sismografo della cosiddetta “Terra del fuoco”.

Fortunatamente tutte le altre scosse sono state di magnitudo leggera ma anche molto superficiali per cui sono state avvertite indistintamente dalla popolazione. L’epicentro delle scosse è la zona della Solfatara ma i movimenti tellurici sono stati avvertiti anche ad Astroni, parte di Bagnoli, parte del comune di Quarto e fin giù Pozzuoli.

Campi Flegrei, nuovo sciame sismico

La scossa del 29 marzo è stata la più forte dall’ottobre 1983 quando l’area fu colpita da un sisma di magnitudo pari a 4 scala Richter. Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, già ieri invitava alla calma con un post su Facebook: “È uscito il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano dal quale non risultano variazioni significative rispetto alla situazione delle settimane precedenti”.

Nonostante le rassicurazioni del primo cittadino i residenti della zona spiegano non solo di non dormire più ma di avvertire anche una forte puzza di zolfo, circostanza che di solito associamo sempre a qualche imminente evento sismico, questi terremoti chiaramente che effettivamente qualcosa sta cambiando ancora e non certo in meglio.

La scorsa settimana, nella sede della Protezione Civile della Regione Campania, si è svolta una prima riunione tecnico-operativa sull’attività sismica e sul bradisismo dei Campi Flegrei ed è stato deciso di istituire due tavoli tecnici: uno per controllare e vigilare sulle sollecitazioni dei terremoti sugli edifici del territorio e l’altro per il monitoraggio ambientale e sull’impatto dei gas vulcanici nell’atmosfera.