Mantenere un segreto a volte non è facile. Ci possono essere diverse motivazioni alla base del fatto che un segreto viene rivelato ad altre persone. Ma spesso, secondo quanto afferma la scienza, non dipende in modo diretto da chi riferisce ad altre persone delle informazioni che dovevano rimanere appunto segrete.
Insomma, chi rivela un segreto a volte non ha colpa. Almeno è quello che sostengono gli esperti, che hanno spiegato come spesso la possibilità di rivelare un segreto possa dipendere proprio dalla persona che inizialmente ha rivelato, per prima, il segreto stesso. Ma perché questo accade? Qual è la realtà? Vediamo cosa hanno scoperto gli scienziati a questo proposito.
Cosa ci spinge a rivelare un segreto che ci è stato raccontato?
A volte capita di ricevere delle informazioni da parte di un’altra persona, la quale ci chiede che tutto quello che ci ha rivelato possa rimanere un vero e proprio segreto. Sia che si tratti di parenti che di amici o conoscenti, un segreto dovrebbe rimanere sempre tale.
Ma, dopo poco tempo, a volte siamo spinti dal desiderio di raccontare il tutto ad altre persone. Cosa ci spinge realmente a fare questo? Può essere soltanto colpa nostra, se decidiamo di raccontare il segreto ad altri?
Gli psicologi del comportamento dell’Università dell’Arizona, negli Stati Uniti, hanno cercato di rispondere a queste domande e sono arrivati a delle conclusioni davvero inaspettate.
La motivazione alla base del racconto ad altri di un segreto
Nello specifico gli esperti hanno messo a punto un’analisi di alcuni studi, attraverso i quali alcuni partecipanti spiegavano le motivazioni alla base del passaggio di una confidenza da una persona ad un’altra.
Sono stati considerati nel dettaglio varie possibilità e varie tipologie di segreti, da quelli relativi al lavoro alla possibilità, ad esempio, di chiedere un divorzio. È stato osservato che coloro che hanno partecipato a queste ricerche hanno rivelato i segreti confidati da altre persone per circa il 30% delle volte. Se il segreto era confidato da parenti o da amici molto stretti, la percentuale arrivava al 26%.
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Cosa è stato osservato, quindi? Secondo gli esperti, tutto dipenderebbe dalla persona che rivela nella fase iniziale le informazioni da non divulgare.
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Se questa è una persona egoista, saremmo più spinti a rivelare ad altri ciò che ci è stato raccontato. Tutto questo a differenza di quanto accade nel caso di persone generose e leali, che consideriamo tali per il loro carattere e per il rapporto che abbiamo instaurato. In pratica, quindi, mantenere un segreto è più probabile se stimiamo molto chi ce lo racconta nella fase iniziale.
