È successo a Nocera Inferiore, nei pressi del palazzo comunale. Una bomba carta è stata fatta esplodere in un bar self-service per minacciare la concorrenza.
Un gesto intimidatorio verso i proprietari, per evitare che potessero aprire un altro bar nella stessa zona in cui sorgeva un’attività a cui tenevano particolarmente.
I titolari erano stati avvisati con le maniere forti a non fare concorrenza a chi era sotto la loro “protezione”.
Gli stessi artefici, sono riconducibili allo stesso gruppo che aveva minacciato un altro negozio per recuperare un “credito” dovuto ad una vasta operazione di riciclaggio di denaro.
Nella giornata di oggi si è arrivati ad accusare dieci persone di estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, riciclaggio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e lesioni personali, aggravati dalle finalità mafiose.
La bomba carta piazzata nel bar, ha causato gravi danni all’interno del locale. Questa minaccia ha fermato i titolari dall’aprire la nuova attività.
Nell’altro caso, invece, sono state messe in atto minacce per costringere la titolare di un negozio di abbigliamento di Cava de’ Tirreni a “sbloccare” una serie di operazioni per effettuare del riciclaggio di denaro. Gli inquirenti hanno scoperto che nel gruppo c’erano elementi vicini al clan Contaldo di Pagani e a quello dei Mazzarella di Napoli.
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