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Il nome di Nicola Bertocchi è legato a quello di Desirée Piovanelli, la giovanissima uccisa quando aveva solo 14 anni.
Il 2002 è un anno che rimarrà impresso nella memoria degli italiani, principalmente a causa del tragico destino di Desirée Piovanelli, una giovane ragazza brutalmente assassinata. Il nome di Nicola Bertocchi, solo di due anni più grande di Desirée e suo vicino di casa, è diventato noto a tutti come uno dei principali responsabili di questo efferato crimine.
Nei dettagli del caso, emerge una storia ancor più inquietante. Un pomeriggio di settembre, Bertocchi contatta Desirée con il pretesto di mostrarle dei gattini appena nati in una cascina abbandonata nelle vicinanze. Desirée, pur non avendo una buona opinione di lui – tanto da definirlo nel suo diario come un “ragazzo da non frequentare” – decide di seguirlo.
Tuttavia, ciò che la aspetta nella cascina non sono dei teneri gattini, ma un gruppo di individui con intenzioni malvagie: Nicola Vavassori, Mattia Franco e l’unico adulto tra loro, Giovanni Erra. Inizialmente, il gruppo aveva pianificato di abusare sessualmente di Desirée. Ma quando la ragazza ha reagito verbalmente, Bertocchi, in un impulso di rabbia, ha estratto un coltello che aveva premeditatamente portato con sé, pugnalando Desirée.
Il ruolo di Nicola Bertocchi nel crimine è particolarmente rilevante. Pur essendo di solo due anni più grande di Desirée, ha avuto l’audacia di attirarla in una trappola mortale usando come esca dei gattini. Sebbene avesse sostenuto di volerle mostrare solo gli animali, la realtà è che Desirée è stata portata verso una fine orribile. Dopo averla violentata e picchiata, la ragazza è stata lasciata a morire, sola e ferita, in quel casolare abbandonato.
Ma è stata proprio l’azione di Bertocchi a condurre la polizia sul luogo del crimine. Il corpo di Desirée è stato ritrovato semi-nudo, con evidenti segni di lotta e numerose ferite. Ciò che è ancora più scioccante è la pena inflitta ai colpevoli. Bertocchi è stato condannato a 18 anni di carcere, una sentenza che molti considerano troppo indulgente per la gravità del crimine commesso.
Nonostante il tempo trascorso, il destino attuale di Bertocchi non è chiarito dal testo fornito. Ciò che sappiamo è che è stato condannato a 18 anni di carcere, una pena che per molti appare insufficiente data la brutalità del crimine. La sua eventuale liberazione, se già avvenuta o prevista per il futuro, potrebbe sollevare ulteriori questioni sull’adeguatezza delle pene e sulla capacità di reintegrazione degli individui condannati per crimini particolarmente gravi.
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