Le stelle al termine del loro percorso di vita dove vanno a finire? Anche se dopo migliaia di anni continuiamo a vedere la luce proveniente da alcune stelle, queste potrebbero essere morte. Sono delle domande affascinanti, alle quali gli scienziati hanno cercato di dare delle risposte ben precise.

A spiegare ciò che succede alle stelle alla fine del loro ciclo di vita è stata una ricerca messa a punto dall’Università di Sydney, grazie al lavoro di un team di esperti che hanno cercato di trovare una risposta ad una domanda ben precisa.

Stelle di neutroni o buchi neri?

Infatti gli studiosi si sono chiesti dove va a finire ciò che ha fatto parte della Via Lattea nella sua fase primordiale. In particolare l’attenzione degli esperti si è concentrata sui buchi neri e sulle stelle di neutroni.

Queste formazioni si vengono a creare nel momento in cui le stelle massicce non presentano più il loro carburante. In questo modo si mette in atto una fase di collasso che termina con un’esplosione e con il nucleo che collassa all’interno della stella.

Al termine della loro vita, le stelle possono diventare una stella di neutroni, nel caso di una massa otto volte più grande rispetto ad esempio a quella del Sole, oppure un buco nero, nel caso di masse 25 volte più elevate rispetto a quella della nostra stella.

Un mondo sotterraneo galattico

Quello che hanno scoperto gli esperti è in pratica la presenza di un cimitero stellare nei pressi della Via Lattea, che, per quanto riguarda l’altezza, è molto più grande rispetto alle dimensioni della nostra galassia.

Gli scienziati, che hanno pubblicato i risultati della ricerca su Monthly Notice of the Royal Astronomical Society, hanno parlato di un vero e proprio mondo sotterraneo galattico che è stato scoperto proprio grazie a questo nuovo studio.

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Una percentuale che corrisponde al 30% degli oggetti presenti è stata espulsa del tutto dalla Via Lattea. Gli esperti avevano l’obiettivo di cercare stelle di neutroni o buchi neri e hanno fatto questa scoperta davvero molto interessante.

Ora gli autori dello studio stanno mettendo a punto dei grafici del cimitero della galassia e hanno spiegato che, dal punto di vista della composizione, ci sono resti di stelle alla fine del loro ciclo di vita che hanno una struttura molto differente, se facciamo il confronto con la galassia visibile.

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David Sweeney, tra gli autori della ricerca, ha affermato che il problema più complicato da risolvere è stato quello di considerare i “calci” che queste formazioni nell’universo ricevono nella fase della creazione, che è davvero qualcosa di caotico.

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